martedì 30 dicembre 2014

Buona la prima!



Ieri sera ho litigato col mio uomo dopo la sua solita "gita" a Ravenna.
Lui mi affrontava furioso brandendo un paio di calzini usati ed io ululavo come un coyote con indosso una camicia da notte rossa con le renne.
Sembrava di essere finiti in una scena di "Matrimonio all'italiana": De Sica (Vittorio intendiamoci...) sarebbe stato fiero di noi e ci avrebbe scritturato immantinente se solo avesse potuto gustarsi la scena!

Le gioie della vita coniugale... 
Oggi abbiamo riso 2 ore ripensandoci! 
Spero che capiti a tutte le coppie del mondo una litigata così: ne vale davvero la pena!!! 

Prana


lunedì 29 dicembre 2014

Plus valore



Purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi solo gli idioti inconsapevoli fanno figli: e questo perché non si rendono conto di ciò che fanno e di quale grave e serio compito li attenda una volta diventati genitori.
Le persone sagge e consapevoli, fin troppo consce delle responsabilità che toccano a un padre e una madre, spesso desistono dall'idea di avere dei figli per la troppa paura di fallire in un sì alto e gravoso compito. 

Ed ecco perchè il mondo è pieno al 90% di imbecilli che continuano a riprodursi, ignari di se stessi e del mondo intorno.

Invito il restante 10% a mettere da parte qualsiasi riserva in merito e semplicemente "darsi da fare"!!! 
Affinché il mondo possa tornare ad essere un luogo degno di conservare la vita. 

Lo dico prima di tutti a me stessa.

Prana

domenica 28 dicembre 2014

A casa



Con il freddo torinese e il silenzio di una casa di 4 piani deserta vien voglia immediatamente di "Signore degli Anelli".
Perchè?
Perchè l'eroismo scalda e rinfranca il cuore.
Perchè credere e fare "la cosa giusta" a prescindere dalla propria convenienza dà prospettiva e conferisce coraggio.
Perchè in un mondo votato all'ossessione verso il denaro e al quotidiano mercimonio sono felice di sentire ancora il mio cuore palpitare davanti ad un albero in una foresta o al gesto gratuito di un amico che ti sostiene in un momento di difficoltà.

Ci vogliono far credere che il mondo non abbia più speranza, che sia da buttar via, che non valga la pena lottare per esso.
Perchè?
Perchè così ne prenderebbero possesso più facilmente e più in fretta.
Se convinci i proprietari di una casa che quella casa vale poco o niente, di fronte ad un uragano in arrivo deciderebbero di abbandonarla senza troppi scrupoli per cercare rifugio altrove.
E così darebbero via libera allo sciacallaggio!

In realtà il nostro mondo, il nostro pianeta sono meravigliosi.
E anche diverse persone che lo abitano hanno le medesime virtù.
Vale la pena lottare per questo.
Vale la pena continuare a perseverare nella virtù.
Vale la pena credere nella verità.
Perchè la verità è vita mentre chi la rifiuta o la manipola è destinato a morire.
Anche la morte è meravigliosa.
Perchè fa parte della vita.
Tuttavia la "morte" a cui mi riferisco per coloro che rifiutano la verità è un tipo di morte assai sgradevole perchè non concerne l'aspetto fisico ma quello spirituale.
La morte dell'anima, la sua svendita, il suo rimanere inascoltata e vittima delle volontà atroci dell'ego trasformano il divino che c'è dentro ogni essere umano in una palla di sterco, convertendo la divinità in schiavitù.
Non permettete che accada.
Siate forti.
Abbiate il coraggio che spetta a quei folli che non operano oggi in virtù del domani ma che operano oggi in virtù dell'oggi.
Oggi è tutto ciò che abbiamo.
Se rimandiamo a "domani" una scelta di coraggio e di onestà la releghiamo in un futuro che - di fatto - non esiste e potrebbe non esistere mai.
Ma se compiamo oggi quella scelta allora il mondo cambierà insieme a noi.
Un pezzetto alla volta.
Un'anima alla volta.
Una decisione alla volta.

Stasera di fornte alla mia zuppa di zucca guarderò ancora "Il Signore degli Anelli".
Perchè vedere qualcuno che fa la scelta giusta quando meno si aspettava di essere costretto a compierne una regala davvero una sensazione senza uguali.
La sensazione di libertà e di conoscenza di se stessi.
La coscienza di tale condizione.
E la determinazione necessaria a coltivare quell'obiettivo.
Giorno dopo giorno.
Lasciando andare tutto il resto.

Prana


domenica 21 dicembre 2014

L'albero della vita



Il Natale è una festa inutile.
Più passano gli anni e più ne divento consapevole.
E non solo si rivela una ricorrenza inutile ma alquanto dannosa per la salute fisica e spirituale di mezzo mondo.
Se si gira per le strade di una città italiana qualunque si può facilmente vedere gente stressata oltre ogni immaginazione che per comprare il "regalo santo" da mettere sotto l'albero da parte di Gesù Bambino ammazzerebbe la propria madre e gran parte del vicinato (che poi cosa ci azzecca l'albero con la nascita di Gesù è una faccenda tutta da verificare...).
L'aria è satura di miasmi provenienti dai tubi di scappamento di auto incolonnate che cercano di districarsi - senza riuscirvi - nel traffico cittadino: i loro proprietari vanno alla ricerca di cose inutili da comprare per persone che ritengono ancora più inutili del regalo stesso, ma si sa, la "forma" è importante.
Non si vede sorridere più nessuno, a parte le commesse dei negozi che per contratto sono obbligate a farlo; ma in realtà - mentre ti accolgono calorosamente nel loro esercizio - vorrebbero solo mandarti a quel paese nel più breve tempo possibile e dedicarsi a più amene attività, tipo leggere "Novella 2000" o scrivere su Facebook del loro ultimo inutile acquisto o messaggiarsi con l'amica del cuore per spettegolare su quale favolosa località sciistica le accoglierà l'ultimo dell'anno.
E infine chiunque - ma proprio chiunque, pure la sottoscritta - è assalito da quel vago senso di colpa che ti serra la gola fino a quando non hai finito di incartare l'ultimo pacchetto e scritto l'ultimo biglietto di auguri.

Sopravvivere al Natale non è mai stato facile.
In questi ultimi anni lo è diventato sempre di più.
Si ha l'obbligo morale di essere felici anche se si è incazzati col mondo (e spesso a ragione). 
E quindi si reprime, ci si costringe ad accogliere parenti serpenti tra le mura di casa per condividere l'ipocrisia di una festa che non ha più nulla del suo antico significato (sempre che mai l'abbia avuto).
Ci si riempie la pancia di calorie non necessarie fino allo sfinimento. E si simula una felicità, una leggerezza che appesantisce ulteriormente il cuore.

Quest'anno ai miei amici ho regalato solo pietre. 
Potranno indossarle, usarle per purificare la propria casa o tirarle contro una vetrina o contro la testa di qualcuno che sta loro particolarmente antipatico.

Non sarà glamour ma è utile.
E' sempre meglio - in certe situazioni - ritrovarsi un sasso in tasca piuttosto che un completo di pizzo di Victoria's Secret!

Joyeux Noel a tout le monde!

Prana

PS: Quello rappresentato nell'immagine sopra è il simbolo dell'albero della vita celtico. 
Erano i "pagani" ad adorare gli alberi come simboli della natura e della sua abbondanza. I cristiani hanno fatto solo un banale copia-incolla di tradizioni di gran lunga antecedenti.







lunedì 15 dicembre 2014

Dall'abisso alla vetta





CI SONO DUE MODI PER ARRIVARE IN CIMA A UNA QUERCIA: 
ARRAMPICARVICISI, OPPURE SEDERSI SU UNA GHIANDA.

FRANK BROWN


venerdì 12 dicembre 2014

Helios e il vaso di Pandora





Oggi è una giornata "oshana".
Succede.
Evidentemente le mie frequenze sono accordate con le sue.
Il che non è affatto un male.

Buonanotte di felicità.
Io aspetto un aereo da Amsterdam e poi un'auto da Malpensa.
La notte è ancora lunga.

Prana

Solitudini ematiche


DAI TAROCCHI ZEN DI OSHO

Confronto

Chi è che ti ha detto che il bambù è più bello della quercia, o che la quercia ha più valore del bambù? Pensi che la quercia voglia avere un tronco cavo come questo bambù? O che il bambù sia invidioso perché la quercia è più grossa e le sue foglie cambiano colore in autunno? L'idea stessa che i due alberi facciano un confronto fra loro sembra ridicola, eppure sembra che noi esseri umani troviamo questa abitudine estremamente difficile da spezzare. Confrontati con quest'evidenza: ci sarà sempre qualcuno più bello, più capace, più forte, più intelligente, o apparentemente più felice di te. E, d'altra parte, esisteranno sempre persone che sono "meno" di te, sotto tutti questi punti di vista. La via per scoprire chi sei non passa per il confronto con gli altri, ma dal guardare per scoprire se stai realizzando le tue potenzialità nel modo migliore che conosci.







Una buona giornata a tutto l'Universo.

Prana





giovedì 11 dicembre 2014

La via del mago



In questi giorni - più che in altri - sto seriamente prendendo coscienza della sfiducia atavica da cui sono sempre stata circondata da che sono al mondo.
Sfiducia a dir poco immeritata ma non immotivata.
Le motivazioni esistono ma sono troppo orribili e vergognose per dar loro ancora voce e spazio.
Solo un lungo, equilibrato silenzio dà alla mia Anima la pace necessaria per accettare, elaborare e andare oltre.

Noi non siamo figli dei nostri genitori.
Siamo figli dell'Universo.
I nostri genitori biologici hanno solo la nostra "custodia", per così dire.
Che se ne rendano conto oppure no.

Una delle uniche persone al mondo incontrata finora che so per certo avere questo genere di consapevolezza è la mia amica Annalisa, a cui va tutto il mio Amore e la mia considerazione.
Nel resto del mondo questa consapevolezza è rara.
Ci si sente padroni e giudici dei propri figli, al punto da arrivare a decretare una sentenza di morte nei loro confronti quando più se ne sente il bisogno.
E la morte arriva sia per mezzo di pugnale che per mezzo di verga.
Sono morti differenti che afferiscono a sfere (l'una fisica e l'altra emotiva) differenti, ma non per questo vantano differenti conseguenze.

Tuttavia sono qui oggi non per incolpare ma per insegnare.
Insegnare che tutte le esperienze che viviamo nella nostra vita terrena hanno una matrice ed uno scopo, che nulla va perduto, che tutto acquista un senso nell'ottica dell'evoluzione del Sè.

Certo, chi si occupa solamente di estratti conto bancari e di acquisti compulsivi nei centri commerciali difficilmente capirà.
Mi risponderà laconicamente che "bisogna fare i conti con la realtà".
Oppure che "i soldi servono".
Oppure - frase che detesto sopra ogni altra - che "il lavoro nobilita l'uomo".

Sì, il lavoro.
Perchè non lo dite ai cinesi clandestini che "lavorano" dalle 12 alle 14 ore al giorno chiusi in una stanza senza finestre per produrre indumenti da vendere a due lire alle multinazionali che poi - grazie al loro "lavoro" - fanno miliardi?

Oggi sembro polemica.
Ma non lo sono.
Metto solo dei punti fermi intorno a me.

Un Maestro - uno vero - è Maestro prima verso se stesso.
E un Maestro autentico - come diceva Castaneda - sa quando deve essere spietato.

La spietatezza non è crudeltà. Lo diventa quando è fine a se stessa.
La Verità spesso è spietata. Ma non è spietata per gioco o divertimento.
Lo è per Amore, che lo si capisca o no.

Un genitore quando sgrida con veemenza un figlio che ha rischiato di mettere una mano sulla bistecchiera bollente non è crudele o spietato, anche se al bambino apparirà così. 
Ma un adulto capirà il motivo per cui il genitore ha agito in quel modo.

Il problema è che finchè si tratta di bistecchiere bollenti, al nostro mondo si può fare ancora differenza tra adulti e bambini.
Quando si tratta di argomenti più delicati, come distinguere l'adulto dal bambino?
Avere 60 anni non significa essere adulti e saggi. 
Significa semplicemente avere capelli bianchi e una schiena dolente.
La saggezza esistenziale non ha età, non la si acquista con "l'anzianità", come i bonus per la pensione integrativa.

La saggezza si conquista con la volontà: se si vuole diventare saggi, se si vuole diventare "vedenti" allora si eserciterà il proprio volere (o l'intento, come soleva dire Castaneda) e si avranno delle possibilità in tal senso.

Se ci si sentirà saggi solo perchè la carta d'identità decreta la nostra età ormai avanzata allora si sarà solo diventati dei vecchi tronfi, presuntuosi, insolenti e bugiardi (perchè chi mente a se stesso mente al mondo intero).

Siate spietati con voi stessi se volete conquistare la vetta.
Non risparmiate sforzi e dolori.
Non trattatevi con i guanti.
E dopo aver fatto ciò conoscerete il vero rispetto che dovete a voi stessi.
E all'Universo intero.
Non il rispetto da "cortigiano".
Ma da saggio.

Che è tutta un'altra storia.

Prana







mercoledì 10 dicembre 2014

Lorien



Oggi - incurante della negatività che si respira intorno a me - ho comprato elicriso e olio di mandorle dolci.
Missione?
Comporre un balsamo curativo. Utile al corpo e allo spirito.
Mi sento un po' "Amelia, la strega che ammalia".
E la cosa mi dà molta gioia.
O mi percepisco anche simile alla protagonista del libro "La maga delle spezie" - che se non avete letto vi consiglio caldamente.
Il mio uomo l'ha odiato. Io adorato.
Ma forse è una reazione normale: più vi rifletto, più considero che sia un libro ad esclusivo appannaggio di "druidesse" in erba. 
Per cui raccolga la sfida chi si sente abbastanza "magico/a" per poterne apprezzare fino in fondo il significato.

Conoscevo l'Elicriso già da tempo, due anni almeno.
L'avevo provato al monastero Sanbo-Ji come infuso per tisane.
E l'effetto che ha avuto - beh - è tutto racchiuso negli avvenimenti che si susseguirono quella notte.
Lamenti di Banshee, rumori di unghie di strega sul legno, un alito di gelo che aleggiava nella stanza, un tamburo battente nelle orecchie e un rumore di radio non bene sintonizzata fino alle 4 del mattino, comunicazione istantanea e telepatica con i 4 monaci presenti nel monastero.
Si sa.
Mi si potrà pure non credere. E poco mi importa.
Ma da quel giorno per Issan io sono la "Bruja". Ossia la strega.
Ma per carità, non immaginatemi come la vecchiaccia col pentolone che prepara pozioni a base di fegato di drago avvelenato, occhi di pipistrello e zampe di rana!!!
Sono più un folletto dei boschi, un elfo canterino che usa la "magia" della natura per armonizzare la Vita e proteggere le energie buone da quelle meno buone.
Sono uno spirito incarnato che usa il proprio "potere" per far emergere la Verità, qualunque essa sia.
E il mondo per questo mi teme. E sempre lo ha fatto. E forse sempre lo farà.
Ma poco importa.

Il mio nome da Bruja ancora non si è trovato. Issan lo ha cercato invano per 2 anni.
Magari a qualcun altro toccherà questo onere/onore.
Per il momento mi limito a studiare i fiori di Bach, gli oli essenziali, le proprietà dei cristalli a scopi terapeutici espandendo la mia Aura fin dove sarò capace.

Le mie vite passate mi guidano, le mie reminiscenze atlantidee mi confortano, la mia preveggenza sul futuro dell'umanità in armonia con la Terra mi aiuta a non precipitare - talvolta - nella disperazione.
Le ombre vanno e vengono.
La Luce resta perchè assorbe l'ombra senza rigettarla.
E facendo ciò la trasforma.
Comprendendola.

Cum Prendere.

Prana

Ps: per amor di verità bisogna far presente che l'idea di preparare l'olio di elicriso mi è venuta durante un sogno lucido avuto in seguito ad aver messo sotto il cuscino un bellissimo frammento di lapislazzulo,  pietra consigliata a chi desidera espandere le percezioni del 6° chakra, ossia il cosiddetto "terzo occhio".





martedì 9 dicembre 2014

Da lontano



Il nostro mondo - o almeno quello visibile ai più - è totalmente soggiogato e comandato dall'ego.
L'ego è quella parte dell'essere umano che suggerisce costantemente chi sei o chi dovresti essere in base ai dettami sociali, alle "regole" imparate dagli 0 ai 6 anni, al comune buon senso.

Ma siamo sicuri che ciò che viene definito  "comune" sia davvero buono?
O è solo questione di numeri?

Ad esempio, negli anni '30 e '40 in Europa era "comune" denunciare gli ebrei, distruggere i loro negozi, deportare e gasare intere famiglie in campi di concentramento preposti a quello scopo.

Ad oggi in molti paesi arabi è "comune" lapidare una donna solo perchè ha avuto l'ardire di amare qualcuno con una fede religiosa diversa da quella della propria famiglia d'origine.

Prima delle scoperte galileiane era "comune" pensare che la Terra fosse piatta e che oltre le colonne d'Ercole si erigesse la montagna del Purgatorio.

Dunque secondo i dettami dell'ego al giorno d'oggi dovremmo credere che se non hai 1 milione di visitatori sulla tua pagina Facebook sei praticamente un "nessuno"; se non hai un lavoro per cui guadagni molto denaro e hai molti sottoposti (sottopagati) che ti temono, sei un "fallito"; se non rientri nella categoria delle persone che vantano una famiglia alla "Mulino Bianco" sei un "perdente"; sei non hai almeno un SUV, un Iphone e un bracciale di brillanti allora faresti meglio a suicidarti subito; se poi non sei comparso in TV nemmeno una volta pur nell'ultimo salotto mediatico dove un imbalsamato presentatore che era già vecchio negli anni '80 ti ha chiesto di che colore porti la biancheria intima, beh, allora è come se non avessi mai vissuto.

Strano. A ben leggere nessuna delle descrizioni date finora definiscono alcunchè del carattere di un individuo: definiscono solo quello che possiede. Non si parla di qualità morali, intellettive, di saggezza spirituale, di capacità reali da utilizzare nel mondo vero.

Facciamo un gioco: se da un momento all'altro il mondo si ritrovasse a dover fronteggiare un'emergenza di proporzioni gigantesche, secondo voi a chi interesserebbe svaligiare casseforti, accumulare lingotti d'oro e azioni della Microsoft?
A nessuno.
In una situazione simile le preoccupazioni sarebbero: procacciarsi il cibo, curarsi da eventuali ferite e/o malattie, difendersi dagli attacchi di estranei molto malintenzionati, avere delle distrazioni per il tempo che rimane a disposizione.
Stiamo parlando dunque di essere: agricoltori, medici, persone di coraggio, persone di sapere che possano trasmettere la conoscenza oralmente laddove dovessero persino venire a mancare i libri.

Insomma, in caso di calamità Facebook e il bracciale di brillanti finirebbero direttamente nella spazzatura.

Pensateci.
La nostra società vive di superfluo, lotta per il superfluo, e muore facendo morire per il superfluo. E' un (inquietante) dato ufficiale che ormai a livello mondiale i bambini obesi superino quelli che muoiono di fame.

Qualcosa è andato storto negli ultimi 50 anni, non vi pare?
Quello su cui rifletto è: come ne usciremo? Come raddrizzeremo la rotta di questa nave in avaria?
Saremo saggi, correggeremo i nostri errori prendendone finalmente atto e torneremo in contatto con la nostra vera umanità o ci spingeremo ancora più lontano verso un punto di rottura che decreterà la "fine" di buona parte del genere umano?

Ciascuno di noi può e deve fare la propria scelta.
Ciascuno di noi è chiamato, qui e ora, a vivere secondo le frequenze che si adattano alle proprie convinzioni.
Ciascuno di noi ha il potere di rendersi conto che una banale "biografia" o un curriculum non definiscono affatto chi si è come persone, come individui, come Anime.
Per l'Anima il tempo lineare non esiste, il Tempo è solo evoluzione.
E dunque per l'Anima non è affatto vero che un individuo pluri-laureato, con la Porsche, 3 ville e 7 amanti sia più evoluto di quanto quello stesso individuo fosse quando aveva 8 anni e "ascoltava" il mondo con orecchie differenti e mente più elastica.
Ogni essere umano non è la propria storia: questo concetto è incivile, aggressivo e involutivo. 
Ogni essere umano non è raccontato da ciò che ha fatto o meno nella sua stupenda o mediocre vita.
Se si valuta un essere umano per ciò che ha fatto o meno nell'arco della sua esistenza si cade nel giudizio in modo totalizzante. E in un giudizio di tipo piramidale, per giunta.
Ossia la peggior forma di giudizio esistente nell'Universo.

Ogni essere umano è e basta. Il che è più che sufficiente.
Non si è qui per dimostrare nulla, nè a se stessi nè agli altri.
Si è qui solo per CAPIRE alcune cose. 
Se si "liscia" questa occasione, se ne avranno delle altre. 
Perchè nulla nel Cosmo va sprecato. Nulla.

Sentirsi "alieni" nel mondo di Facebook significa cominciare a fare il primo passo verso un mondo diverso, significa estraniarsi, prendere le distanze da un universo olografico che ci vuole spersonalizzati e senz'anima. Sentirsi "alieni" non è dunque un male ma un bene. Significa rigettare una parte della realtà e - IMMANCABILMENTE - attirarne verso di sè un'altra, maggiormente accordata a ciò in cui si crede e in cui ci si identifica.

La fase di transizione è - e resta - sicuramente la peggiore. 
Quando si lascia la famosa "vecchia via per la nuova" si è disancorati e si ha la sensazione di vagare nel vuoto, di essere totalmente in balìa degli eventi.
Ma è proprio in quel momento che accade il "miracolo", è in quella sorta di abbandono folle verso la Vita che l'Esistenza vede in noi qualcuno di cui fidarsi, a cui concedere i propri doni.

Non abbiate mai paura del Vuoto.
Il Vuoto non esiste. 
E' solo la condensazione di ogni realtà possibile percepita in quell'attimo che precede la scoperta più rivoluzionaria della nostra intera esistenza: quella di avere un paio d'ali grandi e forti che ci porteranno lontano, ovunque vorremo.
In un mondo in cui l'ego non ha alcun senso di esistere.

Prana




martedì 2 dicembre 2014

J.S.Bach / E.Bach














Ecco come inaugurare una nuova attività....
Musica e floriterapia non sono poi così distanti fra loro: sono nate entrambe per far star bene le persone.

E' l'inizio di una nuova avventura.
Chissà dove mi porterà...
Spero in un bel luogo da condividere con coloro che amo!

Prana


lunedì 1 dicembre 2014

Chi c'è, c'è!

Il vulcano Bardarbunga


Allora cerchiamo di capirci qualcosa....
Qui a Genova piove pressochè ininterrottamente da 2 settimane.
Ma qualcuno dice che è normale.
In Marocco c'è stata un'alluvione. Sì, in Marocco, avete letto bene.
Ma anche questo sarà normale. So they say.
In Sicilia ci sono 24 gradi (non lo dice il meteo, ma un amico che ci abita).
Sicuramente in dicembre è normale anche questo.
In America sono stati sepolti da una tempesta di neve di proporzioni gigantesche.
8 morti.
Ma anche questo nel 2014 sarà normale. Avranno solo avuto qualche problema con gli spazzaneve.
Ma andiamo avanti...

In Islanda il vulcano Bardarbunga (che non ha nulla a che vedere con il BungaBunga) continua ad eruttare da mesi. 
Sarà normale? Sì sì, hanno detto che era proprio previsto da tutti i vulcanologi del mondo.
In più il supervulcano che si trova nel parco di Yellowstone continua a "muoversi" da almeno 2 anni ormai: in alcuni punti il terreno si è sollevato di circa 1 metro e l'asfalto "qui e lì" si è semplicemente sciolto per l'eccessivo calore proveniente dal magma sotterraneo.
Ma si sa, anche l'asfalto "fila e fondi" rientra nella cosiddetta "normalità".

L'importante è pensare alla crisi, alla disoccupazione e a Renzi.
Poi se la Terra ci manda letteralmente affareinculo ce ne accorgeremo prima o poi, tra un Iphone, una partita a San Siro e il nuovo modello di reggiseno di Intimissimi.
Ma - di nuovo - si sa: io sono "cospirazionista".....

Ogni giorno di questi tempi mi capita di pensare ad una frase di Toro Seduto, il grande capo indiano: 

"Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume….allora vi accorgerete che il denaro non si puo’ mangiare."

Ma in fondo gli indiani erano soltanto dei selvaggi.
Anche questo "si sa".

Buona fine del mondo a tutti.

Prana

PS: Un po' di links per la documentazione. 
- Bardarbunga: Eruzione vulcano islandese - Bardarbunga (l'articolo sul vulcano islandese è a metà pagina)