domenica 31 marzo 2013

Erba e germogli



E così sono "tornata a casa".
Facendo un trasloco record durato un solo giorno.
Una vita intera impacchettata in circa 15 scatoloni e 10 sacchetti.
La maggior parte dei quali contenenti libri, stampi per torte e peluches (ma i libri avevano di gran lunga la meglio su tutto!).

Arrivare alle 2 di notte in una Chieri battuta dal freddo è stato liberatorio.
Una vera e propria "Resurrezione".
E non per nulla oggi è Pasqua.
Il Cielo è rimasto azzurro per tutta la giornata ma la stanchezza mi ha impedito di godermelo, per infinite ragioni.
Ora comincia il lungo cammino verso la rinascita di sé.
Bisognerà avere pazienza e infinito Amore.
Come diceva uno dei protagonisti di "Pane e tulipani": le cose belle sono lente.

Sono d'accordo. Al mille per mille.
Venerdì è stato il giorno 0.
C'è chi sa a cosa mi riferisco e chi no.
In ogni caso tutti se ne renderanno conto molto presto.

Attenzione a ciò che pensate: diventa reale nel giro di 25 secondi, ormai!!!

Un abbraccio speciale e candido verso tutte le creature di questo infinito e generoso Universo.

Nathaniel

giovedì 28 marzo 2013

Dalle tenebre verso la Luce



Il cielo sopra Milano è grigio.
Ed io leggo Osho.
Cosa significa essere umani per diventare umani davvero, al di là della prigione dell'ego, della memoria, della personalità che ci è stata imposta dall'esterno per impedirci di essere ciò che per diritto di nascita dovremmo essere?
Significa forse accettare la condizione di partenza come unica possibile per noi.
E amarla.
Solo così saremo in grado di cambiarla. 
Il dolore fa parte di tale trasformazione.
Chi pensa di sfuggire al conflitto e al dolore che esso genera non avrà mai una chance di evoluzione.
Si crogiolerà in un gesuitico buonismo verso sé e verso gli altri senza muoversi di un passo dalla posizione di partenza.
Un'Anima amica oggi mi ha scritto che probabilmente sto passando per la "Porta stretta".
E di ciò La ringrazio.
Non ho mai fuggito la sofferenza.
Non che io sia una masochista, intendiamoci.
Ma attraverso la sofferenza - e l'assenza e la privazione e la menzogna - ho imparato il valore della Gioia, dell'Amore, della Presenza e della Verità. 
E ho anche imparato cosa sono disposta a fare per coincidere con Esse, quanto sono disposta a lottare, a cadere e rialzarmi ogni volta.
Solo chi cade sa quanto male faccia. 
E sa quanto difficile sia rialzarsi con le membra che dolgono, le ginocchia sbucciate e un senso di disperazione nel Cuore. E nonostante questo imparare ad andare avanti, sempre. Comunque.
Ma chi stende una rete di sicurezza perenne sul proprio cammino non imparerà mai. 
Certo, soffrirà poco o nulla. Ma non godrà mai. Non conoscerà l'Estasi della Pienezza.
Poiché solo colui che contiene in Sè entrambe le facce della medaglia, entrambe le metà del Tao, potrà trascenderle. Ed essere finalmente completo.
Essere Umano.

"Per questo ti chiedo se hai mai avuto una crisi nella tua vita. Se non l'hai avuta, allora come speri di partire in cerca della Verità? Per la consapevolezza di un uomo è necessario il confronto con una crisi. Una crisi è un incontro faccia a faccia con la possibilità della fine del proprio essere. E' da questo che si genera il desiderio di ottenere l'immortalità e si mette in moto la campagna per raggiungerla. Nessuno è partito in cerca della Vita se non ha prima guardato negli occhi la morte. Né potrà mai farlo."

OSHO


Nathaniel



mercoledì 27 marzo 2013

E poi



Dio!
E' tutto così avvilente....
Credo proprio che me ne andrò via presto.
Lontano.
Dove nessuno potrà più raggiungermi.
E perchè mai dovrebbe volerlo?

N.

Qualcun altro vuole frantumarmi la rotula oggi?



Ecco.
Francesca

Pulp road



Noi creiamo la nostra realtà.
Credo che non lo dirò mai a sufficienza.
E come?
Attraverso i desideri, attraverso i sogni, attraverso tutto ciò che attraiamo pur senza esserne consapevoli.
Anzi, per assurdo esserne inconsapevoli amplifica il processo.
Soprattutto in negativo.

Noi ci identifichiamo il più delle volte in una realtà di dolore, di miseria e di separazione.
I motivi? 
I più svariati.
Ma ciò che conta non sono tanto le ragioni per cui questa identificazione funziona.
Piuttosto sono importanti le ragioni che ci spingono ad USCIRE da tale identificazione, a cambiare rotta, a togliere gli ormeggi dalla banchina del porto e navigare in alto mare pur senza mappa, come suggerisce Gibran.
E cosa è così urgente da farci iniziare una simile impresa che ai più suona folle e pericolosa?
La nostalgia di Sé.
Del proprio vero Sé.
Quello incondizionato, incondizionabile, quello che - se interpretato con occhi umani - assomiglia ad un'Aquila reale. Un'Aquila libera, feroce, senza mezze misure, che vola in alto e non scende mai a valle.

Gli umani non impareranno mai a guardare un'Aquila: la vedranno sempre come un canarino o un fenicottero o al massimo un falco pellegrino.
Ma un'Aquila no. 
Resterà invisibile ai loro occhi come le navi di Colombo furono invisibili per gli occhi degli indigeni americani: esse erano al di là delle loro capacità cognitive. E gli occhi non vedono ciò che sfugge al controllo della mente.

Se volete volare con me dovete farvi Aquile.
O chiedere di essere da me trasportata, almeno per un po'.
Se volete volare con me dovete avere il coraggio di un guerriero, la curiosità di un avventuriero e la Coscienza di un santo.
Se volete volare con me dovete essere certi di volere e potere cambiare il nostro, il vostro mondo.
In caso contrario lasciate stare e scegliete la via breve: il mondo è pieno di cuccioli da addomesticare e da cui essere addomesticati.

Essere selvatici non è un destino, è una follia che si sceglie per mutare il corso del proprio e dell'altrui Universo.
Ma ci vogliono ginocchia dure e un Cuore millenario.
E una pazienza verso se stessi che non proviene certo da questa miserabile dimensione.

La Verità.
La Verità è un piatto assai indigesto per chi si è sempre nutrito di alibi.
Scegliete che cosa volete inserire nel vostro menu.
A tal proposito tuttavia mi sono accorta di un fatto strano che accade - ed è accaduto - spesso (per non dire sempre) nella mia vita: quando qualcuno si decide a scegliere qualcosa che mi riguarda si accorge inexorablemente che  il cuoco è già andato a casa.
Perchè il bistrot "Chez Giordanino" chiude tardi - questo è certo.
Ma chiude, prima o poi.
Nessun dubbio a riguardo. E nessuna eccezione.
Per nessuno. Mai.



Nathaniel





martedì 26 marzo 2013

Da ieri a domani



Da cosa ti accorgi che una parte del tuo viaggio sia definitivamente conclusa?
Dal fatto che le persone che ti accompagnavano in quel percorso si diano definitivamente alla famosa "macchia".
E hanno le loro ragioni, certo.
Ragioni che non intendo qui discutere, e che mai discuterò.
Bisogna far posto: via il vecchio e dentro... Boh?
L'inaspettato?
Oggi giornata di emicrania da urlo.
Paralizzante, di fuori e di dentro.
Domani, a rigor di logica, mi aspetta qualche novità inconsueta da affrontare.
Intanto mi preparo per la notte.
E considerate le forze residue che mi restano non è cosa da poco.

Buonanotte alle Tortore.
Buonanotte alle Amiche.
Buonanotte a Kodai.
Buonanotte al karma che ritorna per farci apprendere nuove strade.
Buonanotte alla Terra e alla Sua energia trasformatrice.
Buonanotte alla tenerezza materna che mi ha preparato il purè per consolarmi del grande malessere.
Buonanotte al bacio di mio padre.
E buonanotte al domani, che sarà un superbo giorno per vivere nella Verità.

Francesca-Nathaniel



Strano il mio destino



Una tortora stamani nel mio giardino raccoglieva rami per il nido.
Altro da dir non ho.
Se non : Ah, Don Juan.... Quanto mi sei vicino!

Nathaniel-Francesca

All'Uomo che Amo. A coloro che Amano.


   

   SULL'AMORE

   Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore. 

   E lui sollevò la testa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. 
   E con voce ferma disse: 

   "Quando l'Amore vi chiama, seguitelo. 
   Anche se le Sue vie sono dure e scoscese. 
   E quando le Sue Ali vi avvolgeranno, affidatevi a Lui. 
   Anche se la Sua lama  nascosta tra le piume vi può ferire. 
   E quando vi parla, abbiate fede in Lui. 
   Anche se la Sua voce può distruggere i vostri sogni 
   come il vento del nord devasta il giardino. 

   Poiché l'Amore come vi incorona così vi crocifigge. 
   E come vi fa fiorire così vi reciderà. 
   Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole, 
   così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra. 
   Come covoni di grano vi accoglie in sé. 
   Vi batte finché non sarete spogli. 
   Vi staccia per liberarvi dai gusci. 
   Vi macina per farvi neve. 
   Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli. 
   E vi affida alla Sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio. 

   Tutto questo compie in voi l'Amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore 
   e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita. 
   Ma se per paura cercherete nell'Amore unicamente la pace e il piacere, 
   allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'Amore, 
   nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, 
   ma non tutte le vostre lacrime. 
   
   L'Amore non dà nulla fuorché se stesso e non attinge che da se stesso. 
   L'Amore non possiede né vorrebbe essere posseduto.
   Poiché l'Amore basta all'Amore. 
   
   Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore", 
   ma piuttosto: "Io sono nel cuore di Dio". 
   E non crediate di guidare l'Amore, perché se vi ritiene degni è Lui che vi guida. 
   
   L'Amore non vuole che compiersi. 
   Ma se Amate e se è inevitabile che abbiate desideri, 
   i vostri desideri hanno da essere questi: 
   Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte. 
   Conoscere la pena di troppa tenerezza. 
   Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'Amore, 
   e sanguinare condiscendenti e gioiosi. 
   Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'Amore. 
   Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'Amore.
   Grati, rincasare la sera.
   E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'Amato e un canto di lode sulle labbra."


                                                           Kalhil Gibran - Il Profeta

lunedì 25 marzo 2013

A qualcuno piace... Boh????



Che film!
CHE FILM!!!!!!!!!!!!!!!!

Un inno all'Amore e alle risate.
Che Vi diverta per i prossimi 20 anni come ha divertito me negli ultimi 20.
:0)
Buonanotte.

Francesca

domenica 24 marzo 2013

Fantastique!



E' ufficiale.
La mia Vita è un Miracolo continuo.
Mi auguro che presto, prestissimo, lo diventi anche la Vostra.
La Vita di ciascuno di Voi.
Con tutto il mio Amore.

Nathaniel


Il dono della Sintesi



Frase trovata nel web:

"Se un uomo non è disposto a sacrificare qualcosa per ciò in cui crede, 
o ciò in cui crede vale poco o è lui a valere poco come uomo."

Aquila senza nido


Re-nano



Quando si è costretti a letto causa influenza attaccata dal virulento padre di famiglia non ci si può esercitare che nelle seguenti operazioni:

- leggere;
- scrivere;
- guardare film;
- riflettere e meditare;
- parlare al telefono con gli amici;
- soffiarsi il naso ogni 5 secondi.

Altre opzioni non ne trovo.
Forse ascoltare la pioggia che picchietta incessante sul soffitto della mansarda.

Avrei mille cose da riportare, mille discorsi fatti tra me e me.
Ma non sono ancora sedimentati al punto da vederli con chiarezza e da poterne parlare con tranquillità.

Ciò che so è che avevo perso un legame che ora ho ritrovato.
Perchè lo avevo perso?
Perchè accettare di cambiare vita - ancora! - non è una cosa facile per nessuno, nemmeno per me che ormai ho maturato una certa "abitudine" a tale circostanza.
Ci si devono assumere responsabilità notevoli, primariamente nei riguardi di se stessi.
E si deve imparare "l'abbandono". 
Cosa significa?
Significa fidarsi della Vita e del futuro anche se non si conoscono tutte le risposte, anche se non si può sapere esattamente cosa succederà (ma chi lo può sapere, dopotutto?).
E significa SAPERE (e intendo sapere davvero) che qualsiasi cosa accadrà, sarà per il nostro Bene superiore, a favore della nostra Evoluzione interiore (e anche esteriore, dati i Tempi che viviamo).

Il mondo fuori di noi e dentro di noi si stanno sovrapponendo.
Ossia... Ciò che noi siamo dentro velocemente diventerà ciò che noi sperimentiamo fuori.
Perchè?
Perchè non c'è differenza tra fuori e dentro, non c'è mai stata.
Ma ora la barriera che impediva agli occhi umani di "vedere" questo collegamento è stata rimossa, non esiste più. E noi "rischiamo" - come razza, come popolo - di diventare consapevoli di ciò che è davvero la "realtà": la proiezione diretta delle nostre convinzioni, dei nostri pensieri, delle nostre paure o - al contrario - della nostra capacità di credere.

Di credere in cosa?
In noi stessi. Nella Verità. Nella felicità che è un nostro PRIMARIO e sacrosanto diritto.

Di credere nell'Amore inteso come Energia che permuta il piombo dell'Anima in Oro puro.
Di vedere Dio nel nostro Cuore e non su qualche altare posticcio, a beneficio di "esseri umani" che poco o nulla sanno o credono di quello che vorrebbero far a noi adorare.

Bisogna cominciare a "guardare".
Non c'è più tempo per alcun tentennamento.
La Verità fa male talvolta - e chi lo sa meglio di me?????
Ma è l'unica Via per costruire una casa solida, la casa di noi stessi, del nostro Spirito.
La casa in cui ospitare l'Amore che - permeando le pareti della nostra abitazione - la farà coincidere con l'Amore stesso.
Potremo così venire illuminati dall'INTERNO, non da qualche formula magica fornita dal cerimoniale di turno.

Siamo il nostro miracolo.
Ogni giorno.
Per noi stessi.
A beneficio di tutti.

Perchè davvero abbiamo la possibilità di trasformare questa Terra in un nuovo giardino dell'Eden.
La scelta spetta solo a noi.
In questo momento storico così cruciale per l'umanità o la scelta la si compie con coraggio o la si subisce per pavidità.
In ogni caso - anche se sembra il contrario - siamo NOI ad effettuare questa scelta, anche sottraendoci a tale responsabilità.

Per quanto mi riguarda ribadisco la mia scelta ogni mattina, ad ogni risveglio.
Io Amo la Verità.
Io Amo l'Amore.
Io Sono l'Amore.

Tutto il resto non ha più alcuna importanza, per me.

"Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'Amore di Lui è perfetto in noi."

Dalla prima lettera di Giovanni Apostolo



Nathaniel



sabato 23 marzo 2013

venerdì 22 marzo 2013

Ascoltare



Non aggiungo nemmeno una parola.
:0)

Nathaniel

Parbleu!



A quanto pare all'Universo non serve molto per compiere miracoli: lo fa attraverso i sistemi più "comuni", quelli a cui noi mai avremmo pensato.
E così scopri che il nome di un amico non è quello che credevi e che il suo vero nome ha un significato per la tua vita a dir poco sorprendente.
E scopri anche varie altre "coincidenze" che lo riguardano talmente incredibili da lasciare di sasso anche il più ardito tra i miscredenti (ossia mia madre).

Non so esattamente dove il Cosmo, Dio, mio Padre, Cristo mi stiano conducendo.
So solo che sono seduta in carrozza, indosso il vestito di Cenerentola con tanto di scarpine di cristallo e sto andando al ballo al Castello per incontrare il mio vero Amore.

Di cosa mai potrei aver paura ormai?

Nathaniel



Al mio segnale scatenate i conigli!





Quanto tempo è necessario per "assimilare" un livido?
Dipende dal livido.
Ma non solo.
Dipende dal nostro sangue fondamentalmente; e dalla nostra pelle.
Dalla loro capacità di auto-rigenerazione.

Con i lividi emozionali funziona nello stesso modo.
Scoprire un inganno durato più di 6 anni può essere fatale oppure liberatorio.
Dipende dalla propria Anima. 
Nel mio caso è stato liberatorio.
Faticoso, certo. Ma liberatorio.
Al di là di qualsiasi banale recriminazione umana.
Le Rivelazioni hanno qualcosa di divino racchiuso dentro di sé.
E se colpiscono da un lato, dall'altro portano doni senza eguali, inimmaginabili per la nostra povera limitata mente di mortali.

Oggi è la giornata del 9.
L'Universo comunica con me attraverso questo numero.
Il significato?

"Completamento cosmico e personale. Significa passare al prossimo livello di amore e di servizio per l’evoluzione del pianeta attraverso l’auto-guarigione. Caduta libera dall'altezza del nove nella luce. Entrata e uscita sono nello stesso respiro. Attraverso il nove si ha un salto quantico verso doni sconosciuti. Siete pronti a vedere di più e ad essere più di quello che siete in questo momento?"

Direi proprio che la risposta è Sì.
Sono pronta.

Francesca-Nathaniel

giovedì 21 marzo 2013

4





Primo giorno di primavera.
Il sole brilla alto in quel di Chieri.
Il mio umore splende ancor di più, come un pianeta illuminato interamente per chissà quale festosa ricorrenza.
Sento la pelle del mio corpo vibrare come le pareti di una campana tibetana suonata ad arte.
Qualcuno - lassù - mi sta  "suonando".
Il Mondo cambia frequenza.
E gli Uomini con Lui.

Per gli uomini di poca volontà non resta che il silenzio.
E un rimpianto su cui rimuginare prima della fine, invano.

Nathaniel

mercoledì 20 marzo 2013

Cotolette e Rivelazioni





La gioia che esplode nel Cuore di chi sente di coincidere con l'Uno non è comprensibile per chi vive di totocalcio, reggiseni imbottiti e onori plateali.
E' una gioia silenziosa eppur incontenibile che non dipende dalle condizioni esterne in cui la nostra personalità si ritrova a vivere. 
Dipende esclusivamente dalla "connessione" che il nostro Cuore ha con la Fonte.
E tale gioia non implica l'Amare meno persone a noi lontane fisicamente, persone da cui siamo separate per mille ragioni, comprensibili o meno.
Provare una simile gioia significa accogliere - pur se per brevi momenti - il Cosmo intero nel proprio Animo, portarlo sulla Terra e dare a tutti la possibilità di abbracciarLo e farsi da Esso abbracciare.

Stasera l'Estasi è venuta a trovarmi.
Perchè non saprei.
Forse non sapeva dove altro andare.
E per me va bene anche così.
Basta che sia passata da casa mia.
Fatto di cui Le sono immensamente grata.
E per cui ringrazio ogni singola Stella dell'Universo.

Nathaniel

Reti e pescatori



Dicono che i numeri non abbiano significato.
Che le date siano prive di profondità ancestrali.
Che certi avvenimenti accadano solo per "caso".
Eppure non posso fare a meno di pensare come io abbia abbandonato il vecchio sentiero il giorno di Natale e che farò il trasloco che troncherà ogni legame definitivamente con quel sentiero, con la mia vecchia vita proprio il giorno di Pasqua.
Coincidenza?
O c'è di più?
La Luce Sapienziale che proviene dal Cosmo e che mi investe in piena Grazia suggerisce che c'è di più, molto di più.

Ho amato gli uomini di questo pianeta.
Ma ora sono chiamata ad amare gli Uomini.
C'è differenza?
Sì, c'è.
Quella che intercorre tra un seme ed un frutto.

Le navi salpano, i treni partono.
Bisogna scegliere in che mondo (e in che modo) si vuole vivere.
"Ciò che deve essere separato, sarà separato.
Ciò che dovrà essere unificato, verrà unificato."

Abbandonata con Gioia immensa alla Coscienza Cristica di un Padre presente pur nell'invisibilità accedo al Tutto e ai Suoi Segreti.

Andiamo!
Non è più tempo di restare.

Nathaniel



martedì 19 marzo 2013

Per Amore, solo per Amore



Stanotte ho scoperto quanto Amo me stessa.
E quanto questo sia il segreto per ottenere qualsiasi risultato, spiritualmente e materialmente.
Non si può aspettare l'Amore dagli altri per sentirsi accettati e degni della Vita.
E' necessario "fare da sé".

Questo è ciò che ho imparato alle 4 di mattina.
Orario inconsueto.
Ma efficace, a quanto pare.

Le Luci del Cosmo stasera sono dentro il mio Corpo Sacro.

Nathaniel

PS: Il mio Amore oggi va a Vincenzo e alla sua speciale capacità di "sentirmi" attraverso il silenzio e la distanza al punto da "disubbidire" apparentemente ad un autorevole consiglio pur di farmi giungere il suo conforto in un'ora per me assai difficile. Ti voglio Bene. 


Caira nò, U HanneTe



Non so per quale ragione specifica ho deciso stamattina di pubblicare in bella vista il commento di un lettore al post "Fioritura indaco". 


"Sicuramente è l’effetto dell’emicrania: 16, 20, 36 … 82 fa lo stesso. Non fare mai il bilancio della tua vita. Sei cantante, musicista, poeta, mistica, maga, … forse anche una Winx. Per queste tue qualità i tuoi ammiratori ti leggono quotidianamente. Continua a essere artefice della tua realtà. Ognuno di noi è artigiano del suo mondo. Si è soli, ignari degli altri, di sé, del presente, del futuro e del passato. Sappiamo solo guardarci allo specchio, ma rimanendo nella penombra. Così riflettiamo il nostro mondo. Non importa se la tua presunta anima gemella non era tale. Fuggi via, sicura di non trovarla più. E’ normale così. Il tuo gemello non è di questo mondo. Tu rispetto a tanti altri piccoli artigiani, sei invece artista, artefice di una realtà più grande. Tu sai evocare il tuo mondo in un modo in cui i più non sanno fare. E’ la differenza che c’è tra un ritratto di van Gogh e una fototessera per il passaporto. Lascia il bilancio ai contabili ed eventualmente ai biografi, ma continua a raccontarci il tuo mondo."


Scopro dunque di avere degli ammiratori.
E che questi mi considerano addirittura una papabile Winx.
Oggi tengo spento il cellulare.
Forse anche domani.
Forse anche dopodomani.
Il mondo ultimamente - e chi lo popola - tende o ad aggredirmi o a palesare la sua indifferenza nei miei riguardi. 
Perchè avere contatti con esso dunque?
Ma c'è una novità.
Una novità autentica che ho scoperto stanotte: nonostante la solitudine, nonostante il fatto che le persone a me vicine "facciano i bagagli" (alcune) e mostrino il loro vero volto (altre), io rimango presente a me stessa.
Rimango centrata. Rimango Francesca - e tutti i vari altri miei nomi.

Rimango la donna che si commuove a primavera vedendo la prima margherita, che lotta contro le avversità pur nuotando in un oceano sconosciuto come Pi, che riconosce le bugie, che abbraccia la Verità.

Il mio lettore ha scritto che "il mio gemello non è di questo mondo".
Oggi so che quello che ha detto è la Verità.

E come potrebbe mai essere altrimenti?
I treni partono.
Il mio - come al solito - ha un solo passeggero a bordo.
Ed è più che sufficiente.

Francesca


lunedì 18 marzo 2013

Sciabole e caimani



Il disgusto che da stamattina mi accompagna non riesce a placarsi.
Nausea, nausea perenne e incontrollabile.
Mi passerà.
Come mi passeranno le emicranie, che ora so bene che origine avessero.

Certo, oltrepassare il guado non è mai cosa semplice.
Ma è l'unico modo per "andare oltre", senza voltarsi più indietro.
E il disgusto - a quanto pare - è il mio prezzo per questo andare oltre, il pedaggio che devo pagare alla vecchia vita per correre incontro a quella nuova.

E' una sensazione nuova per me. La nausea.
Sartre mi comprenderebbe.
Ma non posso certo mettermi a dialogare con un morto.
Posso solo armarmi di un'enorme quantità di Amore e comprensione e guardare oltre la siepe da saltare.

Due domeniche addietro due persone hanno cambiato la mia vita.
E l'hanno cambiata davvero! L'avevano promesso e l'hanno fatto.
Perchè tutto ciò che sto "scoprendo", tutto ciò che si sta disvelando - nel Bene e nel male - sotto i miei occhi è davvero qualcosa di miracolistico, nonostante il dolore che porta con sé.
La Verità - prima di essere miele - funge sempre un po' da veleno.

Susanna tempo fa mi citò un proverbio zen che recita più o meno così: "Grande male, grande Bene".

Con quello che ho passato in questi giorni, minimo il 23 marzo mi aspetto un castello intestato a mio nome.
Minimo.

Francesca





domenica 17 marzo 2013

Evidenze



L'energia oscura di questo mondo si sta palesando, dibattendosi inutilmente per perseguire uno scopo che oltre che dannoso è inutile a qualsiasi fine evolutivo.
Ieri questa energia ha cercato di trasformarmi in una vittima. 
Ma ha fatto uno sbaglio enorme: non si è accorta di quello che sono diventata.
Non si è accorta che la Francesca di prima non esiste più.
Mi ha aggredita con parametri vecchi, secondo schemi logici antichi che subito sono stati scoperti dalla nuova consapevolezza che in me è forte, vigile e piena d'Amore.
Il buio non vince l'Amore. 
Non entra nemmeno in gara con l'Amore.
L'Amore è quella Forza luminosa che viene irradiata nel Cosmo e si rifrange nei Cuori di tutti, anche di coloro che ne sono inconsapevoli.
L'Amore è il Pane, il Sale, il Vento del cambiamento.
E' il turbine che trasforma, risana, rivela.
E' un'Onda senza confini visibili in cui tutti noi stiamo già nuotando.
L'Amore coincide con la Verità, poiché senza l'Uno non esiste l'Altra. E viceversa.

Il mio corpo oggi è provato e stanco, come se avessi lottato contro un drago.
E curiosamente non sono lontana dal vero.
Ieri ho corso un grave pericolo, solo ora me ne rendo conto pienamente.
E la cosa più incredibile è che - nonostante quello che ho visto e sentito - non ho mai avuto paura.
Credo di essere davvero pronta, ormai.

A cosa?
Ad essere ciò che sono nata per essere.
Proteggendo coloro che mi sono stati affidati, illuminando il sentiero per coloro che vogliono continuare a camminare verso l'alto e combattendo con la mia sola presenza ciò che impedisce al mio prossimo di essere libero.

L'Era della Verità è qui.
Ed Io sono un Suo frammento dorato.
Da oggi e per sempre.

Nathaniel

PS: Un ringraziamento speciale a Giulia e Cecilia per la loro incredibile e miracolosa presenza nel momento del bisogno. Vi voglio Bene.


venerdì 15 marzo 2013

Fioritura indaco



Ebbene sì.
L'emicrania riesce a raggiungermi anche in "trasferta".
Se per punizione o premio ancora non si sa.
Di certo mi ha costretta a rimanere dove sono, nonostante i piani mattutini di "fuga".
Oggi ho ripensato alla mia vita, tra una fitta al capo e l'altra.
Alle migliaia di cose che ho vissuto, a quanta "esistenza" mi sia passata per le mani rispetto a quella di tanti coetanei, se prendo in considerazione una vita qualsiasi di persone a me vicine.
A volte mi accorgo di essere stanca, di anelare anche io come tanti alla "panchina verde".
E mi ricordo di come già fossi stanca a 20 anni.
Quindi possiamo immaginarci  a 36 come possano essere maturate certe cose!
Ma questi pensieri sono figli dell'emicrania, direte voi.
Può darsi.
Eppure capita di tanto in tanto di "tirare qualche somma".
Soprattutto per un'Anima che di anni sulla schiena se ne sente ben più di 36.
Il resoconto?
Beh, da un punto di vista strettamente "sociale" risulta essere davvero disastroso.
Nessuna certezza, né professionalmente né sentimentalmente parlando.
Nessuna prospettiva concreta, in entrambe le situazioni precedentemente elencate.
Nessuna "casa", nessun "nido" a cui tornare e sentirsi in pace, anche solo per 5 minuti.

L'unica vera certezza che ho è conoscere me stessa.
Sapere chi sono.
Conoscere la mia storia, guardarla spietatamente e amorevolmente negli occhi, senza paura, senza pudore.
C'è chi direbbe che nemmeno il più saggio tra i saggi raggiunge una simile meta, nella maggior parte dei casi.
Ma a me non interessa essere saggia, né essere considerata tale dal mio prossimo.
Cosa mi interessa?
Vivere nella Verità, vivere di Essa, respirarla, nutrirmene, indossarla ogni giorno come il più splendido degli abiti e farmi condurre a braccetto, come fosse il più innamorato dei corteggiatori.
La Verità costi quello che costi.
Mi costasse anche la vita stessa o la sanità mentale (o ciò che ne resta).

A tal proposito mi vengono in mente pochi versi che scrissi tempo fa e che vorrei qui menzionare:


Abbiamo venduto gli occhi
per averne cibo
da saziare lo stomaco.
Io, che ho venduto
il cibo, guardo
e digiuno.


Era il 2002.
E la stessa Verità fluisce ancora nelle mie vene.
Certe Vite non si scelgono.
Veniamo da Esse scelte, per uno scopo troppo grande da essere compreso durante il viaggio.
Alla fine di esso, venga presto o tardi, forse la Sapienza illuminerà a ritroso il cammino e mi fornirà una  pur fugace spiegazione alle mille domande che affollano la coscienza.
Spiegazione di cui mi accontenterò. 

Poco è e sarà sempre molto rispetto a niente.
Francesca






giovedì 14 marzo 2013

Giovani Aquile prendono quota



Oggi ho scritto al Corriere di Chieri proponendomi come giornalista.
Che so....
Per curare una rubrica tutta mia.
Su cosa?
Beh, in tempi di "crisi" le persone hanno sempre bisogno di essere rassicurate!
Scrivendo una mail ad un giornale e ricevendo una pubblica risposta si può riguadagnare molto coraggio se  magari si è perso quello che si credeva prioritario nella vita.
Un punto di vista alternativo. 
E poi potrei infilarci una ricetta di tanto in tanto!
Sì, lo so... Sono matta da legare e quelli del giornale penseranno lo stesso ma....
Cosa ho da perdere????
Sono in una posizione a dir poco perfetta!!!!

;0)
Francesca


mercoledì 13 marzo 2013

Albero-casa



Il mondo si divide in due categorie distinte di persone: quelle che "ci sono" e quelle che "ci fanno".
Io stasera preparo le lasagne patate pesto e fagiolini.
Cosa ci azzecca, direte voi?
Che l'Amore in ogni sua manifestazione dà un senso, una logica e un significato profondo ad ogni gesto.
Pur nella banalità di un piatto di cucina.
Julia Child insegna a tal proposito.
Quindi stasera "ci sono", pur se sommersa dagli ingredienti invece che dalle parole di un libro altamente filosofico o dalle note di una sinfonia.

Dio è ovunque. 
Anche in un pacco di latte Zymil comprato a mio solo beneficio.
Francesca



martedì 12 marzo 2013

lunedì 11 marzo 2013

Tron



Stamattina sono letteralmente "precipitata" dal letto pensando alle priorità.
Cosa è prioritario per un essere vivente e perchè?
Ovviamente le priorità dipendono dalle condizioni di vita ESTERNE in cui ci ritroviamo a vivere.
Questo è il pensiero comune che tutti accettano.
Ossia: se muoio di fame, la mia priorità sarà riuscire a mettere qualcosa nello stomaco entro la fine della giornata. Se invece sono l'amministratore delegato di un'azienda, la mia priorità sarà mettere tot euro in cassaforte entro la fine della giornata. E via dicendo...
Mi chiedevo: e se invece le priorità non dipendessero affatto da fattori esterni ma da ciò che noi proviamo, sentiamo, dalle nostre emozioni, dalla nostra capacità di "essere" piuttosto che di "avere"?
Certo, se la percezione delle nostre emozioni fosse continuamente alterata dal condizionamento esterno, potremmo supporre che ciò che sentiamo sia davvero nostro, provenga dal nostro cuore mentre in realtà ci è stato letteralmente "impiantato" nel cervello, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Il complice occulto in tutta questa faccenda?
Noi stessi e la nostra totale fiducia in un sistema che si basa sostanzialmente sulla manipolazione.
(A tal proposito guardatevi "Essi vivono" di John Carpenter: un bel ritratto dello scenario manipolatorio contemporaneo. Lo trovate tranquillamente su youtube).
"Accorgersi" dell'altrui volontà manipolatoria è già difendersi.
Ma accorgersi comporta una grande responsabilità: perchè se una persona si accorge di un singolo fatto, questa percezione sarà destinata a crescere. Ed essa "vedrà" tutto, anche ciò che non vorrebbe, anche ciò che non le piace, anche ciò che avrebbe desiderato tenere nascosto per non affrontare la Verità, su di sè e su tutti gli altri.
Insomma, nel film "Matrix" quando Neo viene "risvegliato" e Morpheus gli mostra il programma "struttura", non è esattamente contento. Non si fida. Pensa che tutti gli stiano mentendo, che sia un complotto a suo danno, che la Verità non sia quella che gli stanno mostrando. Perchè?
Perchè il cervello tende a rifiutare la realtà, quella vera, in taluni casi. Specialmente se essa si dimostra essere mostruosamente diversa da quella che noi ci aspettavamo. 
Quella realtà si rivela per la nostra piccola mente del tutto inconcepibile; e quindi inaccettabile.
Ecco perchè il più grande ostacolo per la nostra realizzazione completa siamo proprio noi stessi.
Noi non vogliamo "vedere". Ci fa paura.
E abbiamo anche le nostre ragioni.
Preferiamo impostare la nostra vita sul modello "Mulino Bianco" esattamente come si imposta un programma di computer: questo fa funzionare il sistema quindi lo "scarico", quest'altro programma invece potrebbe causare conflitto quindi lo elimino. E poi metto l'antivirus: ossia, tutti quegli agenti "patogeni" che potrebbero in qualche modo far crollare il mio bell'ologramma esistenziale li blocco sul nascere, onde evitare di dover stare ore sul pc a risolvere un problema o peggio, dover "accorgermi" che io sono un pc da buttare, inservibile, infetto.
Certo, si potrebbe fare uno sforzino in più, se si è giunti a raschiare il fondo del barile, e cominciare ad "accorgersi" che noi non siamo un computer, che non abbiamo bisogno della "rete", che noi respiriamo anche se "disconnessi" da tutto e da tutti. 
Questa è la Libertà. 
La Libertà della Vita.
Ossia, io non ho diritto di esistere perchè sono programmato per questo o quel lavoro, per questo o quel ruolo (moglie, figlio, riccone, pederasta, operaio, pornodivo, grande attore).
Ho diritto di esistere perchè ESISTO.
Ovviamente per chi è consapevole di esistere (e che questo sia un diritto di tutti) le priorità saranno ben diverse da chi si identifica con il computer, con la macchina biologica, con il cartello che la società gli ha imposto di tenere sul petto di modo che gli "altri" computer possano sapere chi è.


"Oh, ciao IBM, come stai?"
"Mah, MAC, sai, mica tanto bene: ieri ho litigato con la scheda madre."
"Ah, brutto affare! Ma sai, non è così terribile: una bella pulitura del disco e tutto si sistema."

"Eh, la fai facile tu! A proposito, com'è finita quella storia con la Packard Bell?"
"Un casino. Mia moglie ha scoperto la connessione. E ha staccato la spina. Ma ora mi sento bene. Come se lei non fosse mai esistita. Meglio così. Un problema in meno a cui pensare."
"Beh MAC, ci si vede in rete."
"Sì IBM, sempre sullo stesso canale."

Ecco.
Lo stesso canale.
Ma quanti canali esistono in questa vita?
Infiniti. 
E noi dovremmo passare i 70 anni di media della nostra esistenza a vederne sempre e solo UNO????
Ma andiamo su. Che noia!
Quindi, in definitiva, la domanda è: si può uscire dal "gioco"?
Sì, basta spegnere tutto e aspettare di vedere che succede. 
Un GAME OVER senza confini.

Priorità.
Una parola. Un destino.
Perchè non è il destino a scegliere le priorità.
Sono le nostre priorità a stabilire il nostro destino.

Sempre.
Francesca




mercoledì 6 marzo 2013

Le 7 sfere



                                    


Ci sono donne che camminano con i lupi.
Uomini che giocano coi serpenti, sperando di riceverne qualche premio prima del round finale.
Ci sono madri che negano la Verità e figli che si uccidono per non ascoltare e non vedere.
E mani di bambino tese verso l'Anima di ciascuno di noi, speranzose.
Non che noi le afferriamo per proteggerli ma per farci da loro proteggere.

I poli si invertono.
La ragione diventa follia e la follia ragione.
Il falso si trasmuta in vero e viceversa.
L'oro è visto per quello che è, un ammasso di atomi inservibili.
Il Cuore è vissuto per ciò che significa: il Ponte di comunicazione con ciò che realmente siamo.

E' meraviglioso alzarsi alla mattina, guardarsi allo specchio e nei propri occhi vedere Dio.
Auguro che accada prestissimo ad ognuno di Voi.

Nathaniel

martedì 5 marzo 2013

Way out


DEDICATO ALLA CARA ANNA LISA

Prima di cambiare la mia vita, di cosa avevo paura?
Questa è una domanda la cui risposta potrebbe essere utile a tanti.
E quindi darò un'esaustiva versione del "prima" e del "dopo".

In primo luogo avevo paura del vuoto, del nulla che avrei potuto sperimentare.
Di ritrovarmi sola.
In una città senza amici.
Di essere isolata.
Di non poter lavorare.
Di avere 36 anni ed essere nella condizione economico-esistenziale di una sedicenne.
Avevo paura di fare del male ad un altro essere umano.
Mi sentivo responsabile, mi sentivo in colpa, guardavo questa persona - il mio compagno -  e pensavo: "Come posso fare una cosa del genere dopo tutto quello che lui ha fatto per me?"
Mi giudicavo, pur silenziosamente, come una donna "poco affidabile".
E quindi mi ero inchiodata da sola alla croce del "come dovrebbe essere la mia vita secondo tutti quelli a cui sento di dover rendere conto".
Recitavo un ruolo. A volte me ne dimenticavo.
Me ne dimenticavo talmente bene da "dimenticarmi" di essere quel ruolo e quasi da convincermi di essere quel personaggio immaginario di cui indossavo così magistralmente i panni.
Mentire a se stessi è un'Arte raffinata e sopraffina.
Spesso c'è chi lo fa per una intera esistenza senza mai accorgersi (o volersi accorgere) di quanto sia faticoso ogni respiro, ogni singolo battito del proprio cuore costretti in una simile condizione.

Ma guardiamo al "dopo".
Innanzitutto, cosa è successo tra il "prima" e il "dopo"?
Com'è accaduto che il "prima" sia divenuto "dopo"?
E' bastato uno sguardo. Casuale. 
Due occhi che mi restituivano l'immagine di una donna che non vedevo da tanto tempo.
E quella donna ero io.
Ero io pur senza esserlo.
Ero io DENTRO. Al di là della maschera. Al di là del "ruolo". Al di là della commedia.

In quei 10 secondi ho visto, sentito, percepito chi ero e chi facevo finta di essere.
Prima di tutto davanti a me stessa.
Da allora è cominciato un inarrestabile processo di disvelamento che mi ha condotto - la notte di Natale - a dire a qualcuno la Verità. E quel qualcuno ero Io. Non l'Altro. Ero Io.

E il "dopo"?
Riesaminiamo le paure del "prima" con occhi diversi.
La sensazione del vuoto non è stata affatto provata. Mai. Nemmeno per un secondo.
Al limite un senso di Libertà, di Amore incondizionato verso me stessa.
E di rispetto, per me e per l'altro a cui finalmente si era deciso di dire la Verità.
Al di là delle RE-azioni di chi non si aspetta una simile presa di posizione.
Non mi sono ritrovata sola. Anzi.
Devo dire che sono uscita e ho frequentato più amici in soli due mesi di vita torinese che in 6 anni di vita romana. Inutile recalcitrare: la vita sorprende sempre.
Sì, è vero: non ho un euro in tasca e non lavoro. Ma ho la libertà di "pensare" a chi sono, a cosa voglio davvero, se quella che ho intrapreso finora sia la strada che la mia anima vuole percorrere oppure no.
Insomma, il NON fare non è sempre (anzi, non lo è quasi mai) ozio. 
Il NON fare è astenersi dal fare cose che spesso si fanno senza convinzione, o senza presenza, o senza consapevolezza.
E' avere l'agio - dopo anni di sacrifici, di battaglie e di "fretta" - di pensare a ciò che si desidera davvero, non solo nella professione, ma nella propria vita.
Fin qui - direi - solo vantaggi.
Passiamo alla parte ostica: la paura di ferire e il giudizio verso di sé.
Quel tipo di paura mi ha trattenuto per mesi (per non dire anni) prima che io mi sentissi libera di fare ciò che ho fatto. Cosa mi ha reso tale libertà?
Un singolo pensiero.
"Se io non sono felice ma mi sacrifico per non far del male, cosa mi fa credere che l'altro non senta che non sono felice e che mi sto sacrificando? E se il fatto di percepire il mio sacrificio rendesse l'altro fragile e insicuro tutta la vita, lo paralizzasse, lo rendesse incapace di agire per paure non ben identificate? E se l'altro meritasse chi non si sacrifica affatto e vuole con tutto il cuore stare laddove io mi sto costringendo a stare??? In fondo - a ben guardare - se le cose stanno davvero in questo modo, io sto rubando il posto a qualcun altro. E sto per giunta uccidendo la mia Anima in nome di quello che viene normalmente chiamato "sacrificio" (come se fosse una buona cosa, poi....)."
Risolta la questione del non ferire che diventa ammazzare sé e l'altro arriva la parte peggiore: il giudizio.
Eh sì, perchè questo è un ginepraio da cui si esce davvero difficilmente.
Allora.... 
Ho 36 anni, dovrei essere capace di stare in un rapporto: la società si aspetta questo da me, gli amici si aspettano questo da me (amici, pfui....., certi "amici" che poi scopri non essere tali, ovviamente. Un amico non si aspetta mai nulla, se non che tu sia felice, in qualunque condizione), i colleghi, il vicino di casa, persino il portiere uruguayano, l'ex psicoterapeuta, i genitori (almeno nell'accezione dell'archetipo junghiano), persino il cipresso davanti casa.
Insomma tutti si aspettano che io faccia la "brava ragazza". 
Aspetta, aspetta un secondo. Ma davvero tutta questa gente si aspetta delle cose da me?
E cosa gliene dovrebbe importare? 
Non sono forse IO ad aspettarmi che loro si aspettino delle cose????
L'ego sa essere molto complicato.
Oh, insomma.... Mi dite chi si aspetta cosa e da chi, per favore?
Io. Io mi aspetto che io mi comporti in un certo modo.

Perchè? - direbbe il bambino interiore.
Perchè altrimenti gli "altri" non mi amerebbero più.
E chi sono gli altri? - direbbe di nuovo il bambino interiore.
Gli "altri" sono le persone che sono intorno a  noi, per cui noi viviamo la nostra vita.
AH ECCO - direbbe ancora il bambino - quindi tu vivi per gli altri, non per te stessa!
...
Fregata.
Quando il bambino interiore parla, ti accorgi che alla fine ha sempre ragione.
Il giudizio quindi cos'è?
Credere che noi dobbiamo vivere per gli altri perchè NON SAPPIAMO vivere per noi stessi.
E non sappiamo nemmeno vivere DI noi stessi.
Come se una Vita fosse cosa da poco, solo perchè è una!
Eppure c'è più differenza tra 0 e 1 che tra 1 e centomila. O no???
Risultato: se non rispetto la mia vita, che è una certo ma è la MIA vita, chi altro lo farà?
Mio padre? Mia madre? I colleghi? Il mio compagno? Il guru indiano?
No. Nessuno lo farà.
Perchè se penso di non essere degno di vivere la mia vita, lo penseranno anche tutti gli altri.
Inconsciamente , è ovvio.
E mi tratteranno di conseguenza, come un cane da portare a spasso col guinzaglio.
E sarò proprio io ad aver consegnato loro questo potere, grazie alla rinuncia che ho messo in atto della mia libertà: la libertà di essere chi sono davvero, piaccia o non piaccia al portiere uruguayano e compagnia bella.
Se non mi amo, nessuno mi amerà. Anzi, mi ameranno di un amore malato, un cancro d'amore che si chiama "ricatto", che non farà danni solo a me ma anche a chiunque sarà a me vicino: compagno, genitore, amici, figli, colleghi, vicino di sedile in autobus etc..
Quindi, in poche parole, se rendo la libertà a me stessa la rendo anche agli altri che ne sono inconsapevoli?
Sì, perchè li costringo a VEDERE, ad ACCORGERSI.
Poi, se vorranno continuare a farlo in futuro o meno, sarà loro libero arbitrio decidere.
Ma io in quel momento, nel momento in cui decido di CAMBIARE LA MIA VITA, regalo una chance irripetibile a tutti coloro che sono a me collegati, la chance di guardarsi dentro al di là di stupidi e vacui conformismi, paure, diritti, doveri e millantate responsabilità.
Sto dando loro la possibilità di essere se stessi, come la sto donando a me.

Ecco perchè Gandhi diceva: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Per cambiare gli altri bisogna cominciare da se stessi.
Bisogna cominciare dicendoSI la Verità.
E dopo un po' di tempo - per quanto dura sia stata quella Verità detta o urlata - ci si accorgerà che la Vita ce ne rende merito: non solo perchè rende noi più felici, ma anche perchè rende più felici quelle persone che noi stritolavamo con il cappio del senso di colpa, impedendo loro di fare la strada che volevano fare, pur senza saperlo.

L'Anima non mente mai.
Essa ha voce di fanciullo.
E se La ascoltate con sincera pazienza, vi accorgerete che ha sempre ragione.
L'unica reale e profonda responsabilità la si ha nei confronti di se stessi.
Chi non accetta questa realtà, lo fa solo per poter accusare in extremis gli altri del proprio fallimento, del proprio dolore e dei propri rimorsi/rimpianti.

E credetemi sulla parola, vale la pena essere felici.
Con questa carta d'identità, non abbiamo che una vita sola.

La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti.

- Anthony De Mello -

Francesca