lunedì 30 dicembre 2013

Per concludere



Noi siamo in grado di desiderare solo ciò che pensiamo di meritare.
E dato che il desiderio funziona come principio catalizzatore nei confronti di quella che usiamo definire "realtà", ecco che attiriamo senza tregua in ogni momento verso di noi il nostro futuro, materializzandolo letteralmente attraverso il nostro inconscio anelito divenuto manifesto. 
Da ciò che ci accade in effetti possiamo leggere - quasi come in una sfera di cristallo - ciò che pensiamo di noi stessi, in profondità.
Il pensiero e l'azione sono collegati a filo doppio in una tale ammasso di cavi intrecciati che è quasi impossibile definire quale venga prima e quale dopo. 
Si può parlare piuttosto di una incessante altalena in cui la causa e l'effetto oscillano vorticosamente sullo stesso asse, finendo per essere scambiati l'una con l'altro.

Solo divenendo consapevoli di tale oscillazione si potrà interromperla, non certo perchè vi sia nulla di errato in essa ma semplicemente perchè l'Essere conscio non ha necessità di muoversi pedestremente lunga una singola linea assiale: l'uomo illuminato le percorrerà tutte contemporaneamente, seguendo di volta in volta quella più agevole per perseguire il proprio scopo.
E il proprio scopo non sarà mai a scapito di altri perchè chi avrà maturato una simile visione di insieme sarà a tal punto inserito nel tessuto della Vita da essere incapace di nuocere ad Essa e a coloro che ne partecipano. 

L'illuminato non vende verità, non tesse lodi, non concepisce elogi e non si meraviglia innanzi al bene o al male.
Egli semplicemente è, percepisce e fa percepire.
Ed è in grado di attendere al di là dei secoli che altri si uniscano al suo sempiterno gioco d'Amore.

Nathaniel


lunedì 16 dicembre 2013

Solcando i 7 mari



Non so esattamente come dovrei sentirmi oggi.
La nebbia ha invaso la montagna di fronte alle mie finestre.
E così ha fatto col mio cuore.
Mi sento opaca, come un bicchiere finito troppe volte in una lavastoviglie senza brillantante.
Consumo avidamente una Chesterfield dopo l'altra.
Di ciò la mia dottoressa sarebbe fiera, ne sono più che sicura.
E con lei il mio buco coronale.

La solitudine mi ha invasa.
Saranno le luci degli alberi natalizi che filtrano dalle finestre delle case vicine, sarà la nebbia, sarà l'assenza che pesa, sarà il dovere continuo all'integrazione di notizie ed eventi non sempre facili da digerire, sarà questo perenne sentirsi spaccati in due che rende il sapore del caffè amaro al mattino, per quanto zucchero ci si possa sciogliere dentro.
O forse sarà la ciclotimia che di tanto in tanto pretende la sua taglia, il suo giro di ruota, anche solo per fare uno sgambetto a colui che si era illuso di averla dimenticata.
Ed io non posso fare che accontentarla, passivamente, come si accontenta un vizioso che ormai è ben al di là di qualsiasi tentativo di redenzione.

Madame Bovary occhieggia dal comodino.
Lo strumento tace, anche se nella mia testa rimbomba il suo rimbrotto permaloso che istiga la coscienza al senso di colpa, al puntuto dovere.
Ma quanti doveri potrò mai assolvere in questa pallida giornata di dicembre?
Forse l'unico sensato sarebbe quello di tacere di fronte a tanta malinconia,  aspettando paziente che decida di levare le ancore come una nave dalle stive colme, un relitto ormai sazio di pretendere senza nulla dare in cambio.

Nathaniel


sabato 14 dicembre 2013

A chi scrive e a chi legge



Scoprire che i blog degli amici di penna sanno emozionare più della gran parte dei "libri" di sedicenti scrittori pubblicati (vedi Fabio Volo) non ha prezzo.
Per tutto il resto c'è Mastercard.
Ma forse anche no.

Nathaniel

giovedì 12 dicembre 2013

lunedì 9 dicembre 2013

In-coscienza di classe



"Che tutti gli uomini lavorino con costanza, e il lavoro renderà loro la vita sana e gioiosa, e li libererà dal tormento dell'infinito, ci dice Zola. Lavorare. Ma a che cosa? I fabbricanti e i venditori di oppio, di tabacco, d'acquavite, tutti gli imbroglioni della Borsa, gli inventori e i fabbricanti di strumenti di distruzione, tutti i militari, tutte le guardie carcerarie, tutti i carnefici lavorano, ma è evidente che l'umanità ci guadagnerebbe se tutti questi lavoratori cessassero il loro lavoro... A mio avviso, non soltanto il lavoro non è una virtù, ma nella nostra società, organizzata in modo difettoso, è più spesso un agente di anestesia morale, come il tabacco, il vino ed altri mezzi per stordirsi e nascondere il disordine e il vuoto dell'esistenza..."

Lev Tolstoj


sabato 23 novembre 2013

Gute Nacht




Dopo una cena a base di risotto con speck, zucchine e stracchino non resta che mettersi sotto il piumone e guardare un buon film o leggere qualche pagina di un sano libro prima di addormentarsi.
Sono sveglia dalle 5.30 di questa mattina: una notte di riposo me lo sono meritata!

Nathaniel

venerdì 22 novembre 2013

Albe difficili



Serata gelida circondata dai monti.
Minaccia neve. Ed è bello così.
Dopo gli ultimi giorni di chiacchierato trambusto e vituperati scontri la calma è tornata nella Valle.
Il parquet del salone è di nuovo lucido, la differenziata è stata cestinata e un riccio mi sorride dal comò.
Mancano solo degli involtini di pollo e pancetta per la cena e siamo a cavallo!

Non che i recenti avvenimenti non mi abbiano provata, questo no.
Ma essi sono solamente il nettare prezioso del Tao, di quella forza primigenia che fa dire "Tutto scorre" all'intero Creato.
E nulla infatti rimane mai uguale a se stesso.
Bisogna solo avere la forza di non opporsi ai cambiamenti ma nutrire la propria Anima abbracciandoli, con tutto ciò che ne consegue.
Non è certo l'incolumità personale il fine ultimo dell'esistenza bensì la Verità.
A qualunque costo.

Nathaniel



mercoledì 20 novembre 2013

Fioritura d'autunno



Uno strano senso di vuoto aleggia per casa questo pomeriggio.
Forse sarà colpa dei decimi di febbre, della pioggia novembrina o del violino che - mio malgrado - rimane muto sulla sedia, ritto come un soldato di fiabesca memoria.
Le voci del mondo sono lontane: loro non raggiungono me ed io non ne vado alla ricerca, lasciandole quietare lungo la strada che separa il loro universo dal mio. 
I pensieri restano immobili, come lucertole distese al sole ad asciugare gli acciacchi della notte.
E dov'è la mia notte se non in questa lunga assenza che divide il mattino dalla sera?
Dov'è il suono della campana che stride al vento e cicaleccia invadente pur di rompere l'obsoleto silenzio che le ruota intorno?

Le mie mani han rughe vecchie e nuove a rammentare quanti ricordi hanno abbracciato e lasciato andare.
Tutta una vita d'abbracci e d'abbandoni.

Che la Ruota possa fermarsi almeno questa volta è la mia unica preghiera.

Nathaniel

venerdì 8 novembre 2013

Idillio di Sigfrido



Giornate si susseguono dense di avvenimenti e di sogni.
La realtà si sfalda sotto le mie dita come un amuleto consunto dall'età e dall'usura.
Le stelle brillano alte sopra tetti, camini accesi e promesse di un Natale in compagnia.
Nell'aria persiste uno strano odore di primavera fuori stagione.

Un mazzo di rose bianche ingentilisce lo spazio silenzioso che si dipana tra il soggiorno ed il mio cuore.
Non ho più voce d'adamantio.
Il mio canto è per coloro che ascoltano e del mio vivere si dissetano, 
come fili d'erba alla rugiada del mattino.

La notte è un segreto mai troppo taciuto per gli amanti del tempo perduto.

Nathaniel

PS: Letto e approvato dal mio Amore come sigillo d'ambasciata per amici/che lontani/e.



martedì 5 novembre 2013

Inclinazioni




E' inutile.
In questa "realtà" ciò che fa riflettere viene rigettato.
E ciò che è vacuo, senza alcun ritorno a livello riflessivo viene abbracciato, promosso e fatto espandere a macchia d'olio.
Ormai mi sono arresa.
Non si può cavare il sangue da una rapa, come dice sempre mia nonna.
La moltitudine segue il pifferaio magico diretta verso l'abisso.
Una volta ne avrei avuto pena.
Ora so che - in base alla legge dell'eterno ritorno karmico - è sacrosanto che ciascuno faccia determinate esperienze nell'ottica della propria evoluzione.
A prescindere da dove queste scelte conducano: verso le vette o verso la rovina.

Oggi altro da dir non ho.
Nathaniel



giovedì 31 ottobre 2013

Ostriche e affini



Oggi solo pubblicità sfrenata al sito di un amico:  http://www.ilperlaio.com/
Caldamente consigliato per chi è in un momento "down" e vuole tirarsi su!
Bravo Orfeo!!!

Nathaniel


mercoledì 30 ottobre 2013

HAVE NO FEAR



Ed ora - mi dispiace per voi - si fa un po' di controinformazione.
In che consiste?
Semplice.
Nel fare VERA informazione, ossia partecipare il pubblico di notizie che potrebbero cambiare davvero la giornata - e la vita - di chi è in ascolto.
Non avrete infatti pensato per caso che sapere quanti fidanzati abbia avuto Belen o quante volte Napolitano vada alla toilette fosse informazione???? 
Quella è anestesia (e produce grandi risultati in effetti). 
Ma allora anestesia per anestesia, spegnete la tv e fumatevi il Peyote: fa sicuramente meno danni!

Tornando a noi: i video che seguono a mio parere sono molto ben fatti ed esaustivi in ogni singolo aspetto.
Di che parlano?
Mah, delle solite cose: progetto Monarch, Nuovo Ordine Mondiale, controllo delle masse, società segrete.
Ce n'è per tutti i gusti.
Perchè trovo questi video interessanti più di altri?
Perchè forniscono uno strumento concreto per RICONOSCERE la verità.
Perchè allargano gli orizzonti della nostra mente che - spiace dirlo - al momento sono piuttosto circoscritti.
Vedere la Verità è davvero un peso, a volte.
Rivoluziona l'esistenza, dalla A alla Z.
Una volta che hai "visto", non puoi più prescindere da quella illuminazione.
E non uso la parola illuminazione a caso.
Quindi buona visione.
Vale la pena di visionare tutti i video fino in fondo.
Fidatevi.
E non abbiate paura, anche se forse all'inizio un po' ve ne verrà.
Ma poi passerà.
E al suo posto nascerà un coraggio inaspettato.
Conoscere la Verità è il primo passo verso la Libertà.

Vi abbraccio.





I restanti due video li potrete trovare a questi indirizzi:

Illuminati: tecniche di controllo mentale (3/4)
Illuminati: tecniche di controllo mentale (4/4)


Vorrei concludere - per gli scetticoni in linea - postando un video brevissimo in cui si possono ascoltare le parole del Presidente Kennedy prima che fosse assassinato.
Traete da voi le vostre conclusioni a riguardo.



Abbiate sempre l'onestà ed il coraggio di mettere in discussione 
le vostre certezze di oggi in nome della Verità di domani.

Nathaniel

martedì 29 ottobre 2013

Occhio vede e cuore duole



Questa mattina ho aperto persiane e finestre aspettandomi un freddo che proprio non è arrivato.
So che discorrere del tempo potrebbe sembrare una banalità oltre ogni dire.
Eppure mi chiedo: cosa sta accadendo al nostro pianeta?
La nostra amata Terra cosa ci sta dicendo, a modo suo?
E' forse stanca di proseguire con i suoi cicli sempre uguali?
Ha deciso di andare in menopausa?
E nel caso fosse proprio questa la sua scelta, a noi cosa accadrebbe?
Non voglio cadere in facili allarmismi da ambientalista.
Qui si tratta solo di "constatazione amichevole".
Siamo pressoché a novembre e mia madre mi ha detto che le sue piante a Torino stanno germogliando.
E di fatto, affacciandomi al balcone, qui non sembra affatto autunno: sembra piuttosto di essere entrati in una novella primavera.
Forse la gente è troppo presa da Facebook, Letta e Inter per accorgersi che il mondo - quello vero! - sta cambiando. Che anche la natura pare voglia dirci qualcosa. E che forse se spegnessimo la tv riusciremmo - anche solo per un  breve istante - a sentire cosa mormora tra un'alba soleggiata ed un temporale.
Quando smetteremo di nutrirci di spazzatura mediatica e ricominceremo a vivere da uomini liberi? E cosa vuol dire essere uomini liberi?
E' semplice.
Vuol dire avere una propria opinione non condizionata dall'esterno su qualsiasi argomento venga in mente: dal colore delle mutande che intendo indossare al mattino alla pizza che voglio mangiare a pranzo, dal lavoro che mi piacerebbe davvero fare agli amici che vorrei realmente frequentare (non per comodo o per "moda"), dalla donna/uomo che sento di amare e con cui desidero condividere ogni giorno della mia vita ai luoghi lontani che bramo visitare.
Tutto ciò al di là della pubblicità - reale e occulta - da cui veniamo costantemente bombardati.
Abbiamo l'occasione ogni giorno di accorgerci se siamo liberi o meno.
Basta fermarsi in un qualsiasi momento della giornata e chiedersi: perchè sto facendo proprio quello che sto facendo in questo istante? Lo sto facendo per dovere, per piacere, per piacere indotto, per dovere indotto o perchè semplicemente VOGLIO farlo?
Qualcuno a tal proposito ribatterà dicendo: chi mai può permettersi il lusso di fare nella vita quello che davvero vorrebbe?
Risponderei a tale obiezione così: amico mio, hai ragione. Quello di cui parli è un lusso. Tuttavia c'è una cosa che tutti possono fare a riguardo. Una cosa che è peraltro GRATIS: ACCORGERSI che quello che stanno facendo non è farina del proprio sacco, che lo stanno facendo "in automatico", come zombies programmati a svolgere il proprio "lavoro".
L'uomo non è il proprio lavoro. Usciamo da questo marcio modo di concepire l'esistenza.
L'uomo fa un lavoro. E' diverso. 
Un essere umano E' a prescindere da ciò che fa.
Sarebbe auspicabile che ogni essere umano svolgesse una attività che rispecchiasse e rispettasse in toto la sua essenza.
Questo il più delle volte non è possibile, per svariate ragioni.
Tuttavia bisogna mantenere la lucidità assoluta e capire che ciò che si fa, lo si fa per una ragione precisa legata alla necessità e non all'identificazione.
Io faccio un lavoro, non sono quel lavoro.
Se quel lavoro domani mi venisse portato via, io continuerei ad essere io.
Viceversa, se io venissi portato via da quel lavoro, quel lavoro non sarebbe più lo stesso perchè un'entità unica, un essere vivente sarebbe stato sottratto da quella specifica compagine.
Non credete a chi sostiene che tutti sono sostituibili.
Colui che sostiene questo mente. E sa bene di mentire. 
E' una manipolazione mentale che ha un unico scopo: quello di far sentire il singolo individuo privo di qualunque valore e quindi di qualunque potere sulla propria vita e sulla vita in genere.
Questa è la campagna in atto ad ogni livello sociale su scala mondiale per trasformare ciascun singolo individuo in uno schiavo.
A ben rifletterci non è poi così diversa dalla psicologia adottata nei campi di sterminio: nei lager nazisti ogni persona aveva un numero tatuato sul braccio, diventava quel numero perdendo di fatto il proprio nome e con esso la propria identità, la propria dignità.
Nella nostra società ognuno di noi è già un numero fin dalla nascita e - cosa ancora peggiore - SI SENTE un numero.
Quante volte vi è capitato di sentirvi "uno fra tanti" oppure "uno qualunque"?
Perchè accade?
Perchè vi hanno trasformato in numeri, vi hanno convinto di essere un birillo in una pista da bowling, un birillo paziente e rassegnato che sta lì ritto in attesa della palla che lo butterà giù.
L'olocausto avvenuto durante la seconda guerra mondiale è stato solo una prova generale.
Ora quel "modello" è stato applicato su scala globale in modo oserei dire ammirevole da un punto di vista biecamente strategico.
Perchè ammirevole? E' semplice: perchè nessuno - o quasi - se ne è accorto.
Sono stati bravi, non c'è che dire.
Hanno coltivato l'illusione della libertà dei popoli attraverso una democrazia che NON ESISTE per far dormire quanto più possibile gli schiavi della loro catena alimentare, economica e sociale. E hanno fatto di meglio: non ci hanno fatto solo dormire ma ci hanno fatto INNAMORARE dei nostri aguzzini, del sistema in cui fluttuiamo come in una vasca di privazione sensoriale.
Sono stati bravi.
Ma noi possiamo esserlo di più.
Possiamo riprenderci la nostra umanità, la nostra libertà che è nostra per diritto di nascita, dacché siamo vivi.
Come?
Iniziando a farci delle domande, ridiventando curiosi, smettendo di essere pigri e spenti, cessando di DEMANDARE sempre all'esterno, a qualcun altro responsabilità che competono solo a noi: come vorremmo vivere, chi vorremmo amare, cosa vorremmo sperimentare, in chi o cosa vorremmo credere.
Lasciate che sia il vostro cuore a suggerirvi questi atti  e non una pubblicità in tv nè un banner su Facebook.
Facebook va cancellato. Lo dico con cuore aperto e leggero.
E' solo un mezzo di controllo e potere, un mezzo di "lobotomizzazione", di disgregazione sociale.
Spegnete la tv, spegnete il cellulare e parlate: col vicino, con il vostro partner, con i vostri figli, con gli amici, con gli sconosciuti.
Parlate, fatevi un'idea vostra su ogni singolo aspetto della vita.
Andate a prendere le informazioni non più su Wikipedia o ascoltando telegiornali costruiti ad arte ma su quelli che si chiamano LIBRI: sono fatti di carta e si sfogliano con le dita. 
E poi discutete fra di voi, litigate piuttosto, confrontatevi ma non cadete nell'apatia.
L'apatia dei tanti è il potere incontrastato dei pochi.
Riprendiamoci il potere di ESSERE.
Perchè questo noi siamo: esseri umani.
Non dimentichiamolo mai.

Buona avventura a tutti!
Nathaniel

PS: L'immagine ad inizio post ritrae la copertina del libro di G. Orwell "1984".
      Scritto nel 1948 descrive la realtà futura secondo il punto di vista dell'autore che - guar-
      da caso - faceva parte di una organizzazione segreta che AUSPICAVA e LAVORAVA 
      per l'avvento di una società identica a quella descritta nel libro. 
      Il Nuovo Ordine Mondiale è una realtà, non è fantascienza. Documentatevi.
      Per il bene vostro, nostro, del futuro del pianeta.



venerdì 25 ottobre 2013

Riflessioni artusiane


DEDICATO AL MIO UNICO AMORE

Vivere le verità che si scoprono strada facendo solo nella mente è un'impresa totalmente inutile.
Certo, agli occhi altrui ci farà sembrare brillanti e capaci, saremo in grado di suscitare l'ammirazione di un uditorio cieco quanto noi (che è vasto assai, a dirla tutta) e potremo persino "avanzare" più speditamente nella nostra ricerca di successo e approvazione.
Ma tutto questo sforzo risulterà essere totalmente vano se dalla mente non riusciremo a passare all'esperienza del Cuore.
Per usare una metafora, sarebbe come se un appassionato di culinaria imparasse a memoria l'intero ricettario del più grande chef del mondo senza mai provare una singola ricetta: oh certo, avrà una conoscenza enciclopedica degli strumenti da utilizzare, della sequenza esatta con cui aggiungere gli ingredienti e potrà dissertare con facilità su questo o quel metodo da utilizzare per preparare il timballo taldeitali o la zuppa vattelapesca.
Eppure una cosa mancherà sempre alla sua conoscenza intellettuale: l'errore.
Chi sperimenta nella testa non sbaglierà mai.
Non si ritroverà ad aver messo troppo sale o troppo poco amido di mais o aver dimenticato di aggiungere il lievito. Non correrà mai il rischio neppure di bruciare una crostata o di lasciare crudo l'interno di un arrosto.
La sua ricerca sarà scevra da qualsiasi fallo perchè non sarà mai una vera ricerca.
Il suo cammino non partirà mai. E quindi non lo farà mai arrivare in nessun luogo.
Solo chi "si sporca le mani di farina" imparerà a vivere, capirà di volta in volta cosa fare e cosa evitare, e così facendo comincerà a capire se stesso e gli altri. 
Infine - dopo anni di esperimenti - arriverà alla più magica e solenne delle conclusioni: che gli "errori" non esistono.
Che essi non sono altro che scalini verso la scoperta della Vita, verso l'Illuminazione.
E che sono importanti quanto - se non di più - delle mosse giuste.
Colui che giudica se stesso giudica il suo prossimo.
E colui che giudica il suo prossimo giudica se stesso.
E' un assioma senza via di scampo, senza soluzione alcuna.
L'unico modo per uscirne è cancellare il giudizio dal proprio personale universo.
Allora ci si accorgerà che il giudizio non farà più parte neppure dell'Universo collettivo a cui singolarmente si partecipa, a cui si contribuisce ogni singolo giorno.

Noi costruiamo la nostra realtà.
Una ricetta alla volta.
Venga essa bene oppure no.
Gli "scarti" non sono contemplati in quella che noi siamo soliti chiamare Vita.
Il trucco sta solo nel diventarne consapevoli.

Nathaniel

giovedì 24 ottobre 2013

The Smiling Pumpkin



Mattinata scandita da:

- colazione con muffins ai frutti di bosco fatti in casa;
- 2 ore di Babbel per ripasso di inglese;
- Sevick di varie opere per lobotomizzazione violinistica;
- telefonata avvocatizia.

Fuori comincia a fare freddo.
E' ormai tempo di caldarroste, zuppe bollenti e maglioni di lana che sanno un po' di naftalina.
In attesa di festeggiare degnamente Halloween.
Magari con una buona cena, un lenzuolo bianco al posto del vestito e un film dell'orrore per concludere in bellezza la serata.
Che aggiungere altro?
Se passate da queste parti il 31 notte bussate alla porta di casa urlando:

                                    "Dolcetto o scherzetto???"

Non ve ne pentirete!

Nathaniel

mercoledì 23 ottobre 2013

Silenzi montani



Facciamo un gioco.
Ipotizziamo per un solo momento che entro breve tempo da oggi potremmo ritrovarci in un mondo completamente diverso da quello che conosciamo.
Cosa ci porteremmo dietro? E cosa vorremmo assolutamente lasciare andare via?
A cosa daremmo un vero valore e cosa scopriremmo invece - con così poco posto a disposizione nella "valigia" - di aver finora sopravvalutato?
Quale attaccamento - a oggetti, ricordi, identità - sarebbe per noi più importante?

Personalmente se dovessi "partire" per un simile viaggio vorrei con me solo le persone che amo e che tanto significano per me.
Del resto potrei tranquillamente fare a meno.
In un mondo nuovo, basato su regole tanto differenti da quelle che conosciamo al momento, che senso avrebbero il denaro, un'auto, un vestito, una collana, persino un libro, un dipinto o una sinfonia?
Forse mi spingo oltre per la maggior parte degli esseri umani.
Già, perchè gli umani sono soliti identificarsi con quello che hanno e quello che sanno piuttosto che con ciò che sono.
Eppure - incredibilmente - se ci si ferma a riflettere qualche istante, io non sarei sempre io anche se privata di ogni cosa che possiedo? Persino da sola continuerei ad essere io.
Allora se in quella famosa "valigia" dovessi poter mettere una sola fra tutte le innumerevoli cose che affollano la mia vita, ecco che ancora sceglierei le persone. 
Perchè che senso avrebbe trovarsi in un mondo nuovo da soli?
Le case si possono ricostruire, i libri riscrivere, un'intera civiltà è in grado di risorgere. 
Ma l'Amore - quando manca - manca davvero.
E non si troverà nulla nell'Universo con cui sostituirlo.
Mai.

Nathaniel


sabato 19 ottobre 2013

Sogno o son Casper???



Ormai pensavo di averle viste tutte.
E invece... no! Mi sbagliavo.
E di grosso, per giunta.
Pare proprio che il "mondo" là fuori voglia continuare a stupirmi.
Oggi sono andata su Google e digitando il mio nome e cognome è venuto fuori questo: 

Di cosa si tratta?
E' semplice: della mia tomba virtuale, con tanto di lapide ed epigrafe in latino!!!!!!!!!!!

Ora, di certo di persone che proprio non mi amano alla follia ne conosco più di una, ma che addirittura qualcuno si divertisse ad immaginarmi morta davvero non arrivavo a pensarlo!!!
E' un sito molto interessante, quello a cui qualche mattacchione ha deciso di "iscrivermi".
Si possono mandare fiori sulla mia tomba (una sorta di pizza-boy funerario, insomma...), inviare regali e candele virtuali, scrivere i propri ricordi sulla defunta, addirittura consultare uno psicologo per superare il trauma della perdita!
Non c'è che dire, il tutto risulta esaustivo e convincente al 1000%.

Che dovrei ribattere posta innanzi ad una simile scoperta?
"Salve, mi spiace per voi ma sono ancora viva"?????
Oppure: "Ehm, sarà per un'altra volta"???
O ancora: "Chi la fa, l'aspetti"?????

Sono letteralmente senza parole.
Dopo aver scoperto in estate che alcuni ex colleghi romani andavano dicendo che mi ero fatta monaca zen e trasferita in non so quale monastero sperduto su qualche eremo, questa news suona davvero incredibile!
Insomma, a voi pellegrini che voleste recarvi al Verano per farmi visita e depositare o un fiore o un insulto alla mia memoria sono costretta a ribadire che - nonostante gli sforzi altrui - Francesca Giordanino è ancora in pianta stabile su questa Terra.
Forse non la Terra che prossimamente andrete ad abitare voi, questo no.
Ma comunque in una parte dell'universo continuerò ad esistere, statene certi.
E se la cosa non vi aggrada, non so che dirvi se non: fatevi una sana e definitiva lobotomia!
Così staremo tutti più tranquilli.
Almeno per questa vita.

Saluti e baci.
Nathaniel (alias Francesca Giordanino)



venerdì 18 ottobre 2013

Oltre la barriera del suono



Colui che cerca l'approvazione del mondo esterno non si fermerà davanti a nulla: non avrà remore di sorta innanzi ai propri figli, ai genitori, ad amici e colleghi e neppure innanzi alla propria incolumità pur di raggiungere il suo scopo. 
Egli/ella trasformerà i figli in pupazzi, i genitori in cartine tornasole, gli amici e colleghi in paraventi e se stesso/a in un buco nero perennemente affamato di complimenti e moine.
E non farà affatto differenza per il suo ego se questi saranno veri o fatti per buona pace delle circostanze: non sarà capace di avvedersene. 
Al giorno d'oggi la maggior parte degli umani riveste il ruolo di "cercatore d'invidia altrui": e più ne ottiene più si sente vuoto, infelice e avverte di aver mancato il bersaglio, anche se l'orgoglio di cui è vestito non gli permetterà mai di ammetterlo innanzi a se stesso.
Si inventerà mille scuse per non guardare nello specchio e lo farà fino alla fine dei propri giorni, perchè quella è la vita che ha scelto, una vita densa di inconsapevolezza.

Colui che è - invece - non ha alcuna urgenza di far sapere al mondo la verità, non vestirà mai i panni del promoter di se stesso: lo vedrete stare spesso in disparte, umile, e vi accorgerete - non senza fastidio - che darà modo alle persone, in più di una circostanza, di pensare di lui le cose peggiori perchè di questo poco o nulla gli importerà. 
La sua infinita e indicibile ricchezza interiore sarà sigillata dal silenzio e qualunque vanagloriosa parola la smentirebbe. 
Colui che ha scelto l'essere all'apparire non si sforzerà mai di convincere nessuno della giustezza del proprio agire. Non cercherà di redimere o convertire nessuno, perchè sa bene che questa sarebbe un'operazione arbitraria e non in linea con le sue più alte convinzioni. 
Il "mondo" non vedrà mai dunque il suo vero valore poichè egli vive al di là di qualsiasi cliché sociale, economico, esistenziale.
La sua intrinseca libertà coincide con la libertà che concede al prossimo suo, libertà che spesso questo prossimo userà contro di lui senza remore, poichè guidato da un'ingordigia cieca e famelica.
La società si difende accanitamente da tali individui dato che in ognuno di essi è nascosto il germe della vera ribellione: quella che investe l'anima piuttosto che qualsiasi vana ideologia mentale.
Le ideologie sono presto sostituite le une con le altre dal tempo che corre inesorabile in avanti.
La libertà animica è conquista eterna, inamovibile, fuori misura.
E concede invisibili ali con cui elevarsi da una dimensione ad un'altra.
Al di là del tempo, al di là della storia, al di là di qualsiasi fallibile giudizio.

Nathaniel


mercoledì 16 ottobre 2013

Pick You up



Tutto ciò che ha un prezzo è - di fatto - senza valore.
E tutto ciò che ha un valore è senza prezzo.

L'Amore è gratis, ma non può avere un prezzo.
E così l'amicizia, l'ossigeno, la compassione, l'acqua, la saggezza, il sole, l'illuminazione.

Il prezzo è un'invenzione dell'umanità.
Il valore è assoluto, non si compra, non si vende.
Esiste. Ed è assolutamente fine a se stesso.
E per questa ragione tutti alla fine ne possono beneficiare.

E' solo questione d'età.
D'Anima, naturalmente.

Nathaniel


martedì 15 ottobre 2013

Karuna



Come si arriva alla conoscenza del mondo?
Attraverso la conoscenza di noi stessi.
Il mondo non è infatti che un riflesso, un'immagine proiettata all'esterno del nostro inconscio, del nostro sistema di credenze, delle nostre convinzioni più alte e inamovibili.
Ecco perchè ho scritto più volte che noi siamo ciò in cui crediamo.
Anche le nostre percezioni sensibili si accordano alla natura di questa verità: noi vediamo, odoriamo, udiamo ciò che riteniamo possibile, contemplabile dal nostro intelletto.
L'intelletto umano è ritenuto nella nostra società il valore più alto di ciascun individuo.
In realtà è vero esattamente l'opposto: l'intelletto umano è la più grande barriera che si frappone tra noi e la Verità. La mente - che mente - è sempre lì in agguato, pronta a colpirci quando meno ce lo aspettiamo: ne va della sua sopravvivenza, del suo potere sulla nostra macchina biologica.
Se da un momento all'altro smettessimo di fatto di dare tutto questo credito alla mente, fiorirebbe l'Amor "che move il sole e le altre stelle". 
Parlando d'Amore non mi riferisco certo all'Amore romantico o sentimentale: quest'ultimo ne è sì un'espressione, ma solo in modo limitato.
L'Amore è quella intelligenza divina superiore che ci connette alla Fonte di ogni cosa, la Fonte della Sapienza posta al di là del bianco/nero, la Fonte della Realizzazione del sè, quando con "sè" si intende l'Anima e non l'ego.
L'Anima non è certo qualcosa di impalpabile ed etereo, qualcosa su cui sia possibile sindacare: è esattamente quello che sembra, la connessione intrinseca di ogni singolo essere umano con il Tutto.
E il Tutto cos'è?
C'è chi suole chiamarlo inconscio collettivo, chi mente unica, chi Dio: a me piace chiamarlo semplicemente Vita, dato che questo è, in ogni sua singola manifestazione.
Centinaia di filosofi - generazione dopo generazione - si sono affannati nel tentativo di dare una spiegazione e con essa una definizione alla Vita, arrivando a partorire vacue costruzioni mentali in cui si perdevano essi stessi.
E lo facevano solo per il gusto di sentirsi "intelligenti", per nutrire la proiezione egoica del sè.
E ci sono riusciti benissimo, per carità!
Dopo aver confuso se stessi, hanno confuso chiunque a loro si approcciasse con la pretesa, o la speranza, di sentirsi intelligente a sua volta.
La persona saggia - tuttavia - non ha bisogno di dimostrare nulla a chicchessia, nemmeno a se stessa.
La persona saggia rifiuta qualsiasi etichetta; e definirsi "intelligenti" è comunque incollarsi sull'abito un'etichetta.
Chiunque ricerchi una casella cui appartenere in questa realtà la trova: è più facile infatti essere definiti e definibili in un mondo che ad ogni passo tenta di trasformare il caos - che è vivo, pulsante e fertile di ogni cosa manifesta e non manifesta - in un ordine morto, paludoso e stagnante.
E come lo fa? Sovvertendo ogni buon senso fin oltre qualsiasi paradosso.
E l'essere umano - cresciuto e nutrito dai paradossi fin dalla prima infanzia - li accetta come dati di fatto, senza nemmeno più accorgersi della loro evidente stortura.
Bisogna disimparare ciò che ci è stato insegnato se vogliamo avere qualche possibilità di guardare oltre il velo di Maya. 
Non ci sono colpevoli, nè vittime, nè carnefici nel gioco della vita: siamo qui tutti per sperimentare un livello di realtà, o di quella che noi amiamo tanto definire "realtà".
Dopo tanti anni di sperimentazioni personalmente non posso che giungere a questa conclusione: la mia vecchia Anima non è finita su questo pianeta per caso, come quella di nessuno d'altronde. E' riconoscibile la sua età per chi la guarda con occhi disincantati, ossia liberi dall'incantesimo della Matrix. 
La mia Anima mi dice che siamo giunti ad un punto cruciale della nostra evoluzione, un punto in cui ciascun essere umano "tirerà le fila" di centinaia di incarnazioni e deciderà cosa è più consono fare secondo la sua intrinseca natura.
Non ci sono ingiustizie, in questo mondo.
Anche se - in apparenza - non facciamo che vedere e costruire ingiustizie per ogni dove, solo per sentirci giusti e ritrarci così dalle responsabilità più elevate verso noi stessi: la responsabilità dell'accettazione, dell'andare oltre, dell'integrare dentro di sè la Verità per quanto attrito Essa procuri verso tutti i nostri più sacri convincimenti.
Ringrazio dunque i miei "nemici" - le virgolette non sono casuali - poichè attraverso le loro azioni controverse  - e in apparenza "ingiuste" - mi hanno permesso di spogliarmi dell'inutile, del vano e di arrivare al centro del mio Essere, al di là di qualsiasi paura, aspettativa, egocentrismo. Mi hanno permesso di "vedere". Senza il loro contributo tale miracolo non sarebbe mai accaduto. 
Hanno fatto ciò che andava fatto. E di ciò gli sono immensamente grata.

E' tempo di lasciare andare.
Tempo di risorgere.
Tempo di tornare a casa.
Ognuno a suo modo.

Nathaniel

venerdì 11 ottobre 2013

Rami e radici



Non è attraverso la rabbia o la competizione che si sceglie la propria strada.
Non è con il livore che si apprende a vivere, soggiogando il prossimo e la sua libertà.
Non è con spirito di vendetta che si riparano i torti.
Ma è attraverso l'Amore che noi tutti abbiamo la possibilità di condurre la nostra nave in porto.
E poi di continuare a salpare, navigando con coraggio ancora e ancora verso mari sconosciuti.
L'Amore per sè, l'Amore per l'altro (chiunque questo "altro" sia).
L'Amore è la porta di accesso verso mondi nuovi e coloro che sono d'Amore vestiti sono le chiavi che permettono agli umani di aprire quelle porte.
Nella maggior parte dei casi queste persone passano inosservate, molte altre volte vengono criticate, calunniate, derise, esposte costantemente al pubblico ludibrio. 
Verso il loro semplice esistere si scaglia la moltitudine perchè esse sono pericoli viventi.
La loro essenza è un monito per l'umanità cieca, un monito che la massa tenta di soffocare per non dovercisi confrontare, per non essere costretta a pensare: "Questo uomo o questa donna esistono ed io devo per forza farci i conti. Sono esattamente come sembrano, senza veli, senza volti nascosti, senza ombre. Ed io devo accettare che quel modo di vivere sia possibile, anche se non ho la forza e il coraggio di far cambiare rotta alla mia nave."
Queste persone sono Luci, Corone di pace che torreggiano senza ambizione, senza vanità, senza nulla trattenere per sè bensì solo per rammentare a coloro che incontrano che un altro modo di concepire la vita esiste, perchè loro stesse ne sono una riprova vivente.
Sono loro i veri rivoluzionari: senza spade, senza fucili, a volte persino senza parole.
Perchè dove entra la Luce piena, l'accettazione, la buddhità, ogni altra spiegazione diventa vana, obsoleta.

Accorgetevi di questi portali quando li incrociate lungo la via.
Potrebbero cambiare per sempre la vostra vita e darle finalmente un significato diverso, un significato vero.
E' per tramite della Verità che l'anima è in grado di tornare a casa.
E "casa" è dove noi siamo già.
Da sempre.
Basta soltanto guardare dentro di sè e aprire la porta giusta.

Nathaniel


mercoledì 9 ottobre 2013

Il secchio e la luna



Anni fa avrei scritto il post di oggi vestita di rabbia liquida come lava ardente.
E non solo rabbia, anche di sdegno profondo. 
Sdegno innanzi all'ingiustizia subita per l'ennesima volta, innanzi ad un torto che non sono, che nessuno è in grado di riparare.
E invece - stranamente - oggi mi sento solo stanca.
Stanca di combattere una guerra che non volevo e in cui mi sono trovata in mezzo mio malgrado.
Stanca di una trincea senza sole, di una terra senza più acqua.
E in più - cosa ancora più bizzarra - sento che una parte di me resta insensibile.
Non perchè sia morta. Solo perchè è andata oltre.
Oltre la logica umana, oltre l'ingiustizia, oltre il bianco/nero, oltre i confini dell'ego.
E' andata così oltre che ha ormai la capacità persino di tornare indietro e passare inosservata mentre cammino fra la gente.
Eppure so che è la parte più vera di me, quella scevra da ogni ostacolo perchè è stata generata al di là di essi, come un fiore cresciuto in mezzo ad una foresta di rovi.

Stranamente mi sento in pace.
Mi sento piena di una pace mai provata finora.
Non credo sia sintomo di vecchiaia. 
Credo piuttosto sia un fenomeno comune tra coloro che sono arrivati tante volte vicino al punto di rottura e l'hanno oltrepassato anche solo per un millimetro.
Si varcano le soglie dell'inconoscibile e - per una qualche misteriosa ragione - lì si dimora per sempre, anche senza sapersene dare una spiegazione.

Oggi ho varcato il confine con il cartello piantato sul terreno che recita: "Qui il mondo finisce".
Sono arrivata al di là del baratro, dove c'è un altro cartello che dice: "Qui ne comincia un altro".

Osho docet.

Nathaniel

martedì 8 ottobre 2013

Picachu



Cosa mi ha insegnato l'evoluzione?
Ad essere paziente.
Ad essere centrata.
Ad ascoltare la voce che viene da dentro e non quelle che - dall'esterno - ti urlano quello che dovresti essere, quello che dovresti fare.
In momenti di difficoltà - come quello che sto vivendo - si rischia di perdere la lucidità, la centratura.
E allora non c'è altro da fare che tornare in contatto con se stessi, con la propria essenza più vera, reale, quella che esiste al di là di ogni ipocrisia e insincerità umana. 
Non aspetto più alcun decreto.
A che varrebbe farlo?
Non aspetto che mi si dia torto o ragione.
L'esterno non può vantare un simile potere su nessuno di noi.
Bisogna essere capaci di riappropriarsi di quel potere.
Il potere del pensiero che diventa reale.
Quindi: tanti auguri a me!

Nathaniel

lunedì 7 ottobre 2013

Foglie e stivali



Di tanto in tanto davanti allo specchio mi accorgo di non avere più 20 anni.
Di non chiamarmi Francesca, o perlomeno, non nell'accezione in cui questo nome viene solitamente pronunciato.
Di non essere capace di sogni comuni.
Ma allora, dopo tutti questi non, quale sarà l'asserzione positiva che conferisce vita e senso logico all'esistere?

Io esisto.
Ciò può bastare.
In quel pronome è condensata una storia ma anche un'immagine che ristà a prescindere di qualsiasi passato.
E' profondamente sbagliato pensare a se stessi come ad un risultato di ciò che si è vissuto.
Certo, in fondo si è anche quello. 
Ma non solo. 
Si è molto di più.

Risvegliarsi è questo: scoprire che non esistono "condanne" né blasfeme condizioni di inferiorità, qualunque sia la nostra origine, il nostro sesso, il nostro nome, la nostra età, il nostro codice di avviamento postale. 
I nomi condizionano, le carte d'identità sanno essere pericolosissime.
Ecco perchè Don Juan Matus sosteneva che per avventurarsi nella foresta della conoscenza bisognava liberarsi del proprio passato. 
Il passato - inteso come la maggior parte di noi lo intende - non è fonte di saggezza ma solo un fardello.
Noi siamo più del nostro passato, di quelle storie a cui rimaniamo così ottusamente ancorati per timore di essere dispersi nel nulla dell'esistenza.
La nostra personalità è molteplice e non conosce requie fino a quando non poniamo fine al conflitto interiore.
Fino a quando - come dice Osho - da una identità multipla non diventiamo Uno per poi ambire allo zero.
Quando coincidiamo con lo zero in realtà coincidiamo con il Tutto, siamo il Tutto.
Al di là di qualunque paradosso grammaticale.

Ci vuole coraggio per avere il satori. Ancora di più per il samadhi.
Ognuno fa quello che è in suo potere fare, ogni giorno.
E forse anche qualcosa di più.

Nathaniel


domenica 6 ottobre 2013

Io sono l'Universo*



Stamani si procede spediti tra una pagina di "Erewhon" di Butler e un Sevcik op.8.
Subito dopo aver passato il mocio in tutta casa.
Domenica mattina tra le più semplici eppure straordinaria nella sua armonica quotidianità.
Mi aspettano panni da stirare e cosce di pollo da cucinare nel forno: marinano da ieri sera dentro yogurt e masala, come la più tradizionale delle ricette indiane vuole.
Si può essere felici nell'esistenza come un cane lo è nella propria cuccia: placidamente, senza pensieri, osservando il mondo fluire in avanti come un treno in corsa.
A tutti coloro che si godono il presente auguro una splendida domenica.
Agli altri auguro che presto siano inseriti nel presente senza inseguire il futuro che - di fatto - non esiste se non nella nostra testa.

Nathaniel

*: frase che si pensa tra sè e sè prima di iniziare la meditazione zazen.

mercoledì 2 ottobre 2013

G.R.A.



Dopo essere sopravvissuta a questa giornata mi chiedo come io possa aver vissuto per ben 6 anni (e mezzo) a Roma.
Dopo una sola ora incastonata nel traffico al pari di una nave in bottiglia mi stava sorgendo un delirante istinto omicida verso chicchessia: auto moleste con relativi passeggeri, vecchiette a piedi con la sporta della spesa, giovinastri in motocicletta, cani al guinzaglio, vigili urbani appostati ai semafori pronti ad elargire multe a volontà, apecar stracolme di bottiglie d'acqua, furgoncini della SDA parcheggiati in 15° fila proprio accanto alla pattuglia dei carabinieri che adotta - per un sano quieto vivere nella capitale - il sistema delle celebri 3 scimmiette: "non vedo, non sento, non parlo"; al massimo del parossismo mi stavo per scagliare persino contro i pini che crescono in centro strada su via Gregorio VII che - poverini! - proprio non han mai fatto male a nessuno nell'arco di decenni.
Mi sentivo come il protagonista di un videogioco splatter in cui si accumula punteggio facendo il maggior numero di danni possibili indistintamente a cose e/o persone!
Grazie a Dio - per non so quale miracolo - mi sono letteralmente inventata  una strada alternativa per strisciare fuori dal raccordo anulare senza dover per forza montare una canadese e aspettare che fosse passata la notte per eludere code disumane di fantozziana memoria.
Prima di far ciò però alle 18 circa ho imboccato il vialetto della mia ex casa e ho ripensato alla mia ex vita, rivedendo per un secondo il mio ex terrazzo in cui una moto totalmente inutile ha stanziato per circa 2 anni.
Su una cosa non ho dubbi: la mia ex vita è proprio finita.
In quella presente ci vivo davvero meglio, a 360°!
Senza traffico, senza compromessi, senza false reti di sicurezza, senza tv, senza odio parentale, senza optalidon, senza calcio, senza false aspettative, senza ipocrita ricerca di accettazione sociale, senza vacue ambizioni.

Solo un cuore grande così pulsante e vivo fra le mani.
E un sorriso sulle labbra ad ogni risveglio.

Nathaniel

H2O



Emicrania mia, portami via.
Troppi eventi?
O normale amministrazione?
Non saprei.
In ogni caso devo portare avanti questa giornata come meglio posso.
Per me e per coloro che amo e che mi amano.

Vorrei stendere le lenzuola ma il tempo non promette bene.
La stufa scalda il bagno prima che io vada a farmi la doccia.
Magari riuscirò a lavare via preoccupazioni e pensieri.
L'acqua a volte è davvero miracolosa.

Nathaniel

domenica 29 settembre 2013

Da su a giù



Si riparte da qui.
Un po' acciaccati ma con i piedi ben saldi nel presente e lo sguardo teso verso l'orizzonte.
Non importa cosa sia accaduto nel passato, quali ferite esso abbia portato o quali dolori.
E' un retaggio che lascio volentieri sulla strada, come uno zaino ormai troppo carico per essere ancora trascinato in avanti.
Mi è stato fatto un regalo, anche se la maggior parte degli esseri umani mai la vedrebbero in questo modo.
Mi è stata donata una superiore consapevolezza, un dono "sceso in terra a miracol mostrare".
Forse chi di dovere sapeva che questo era l'unico modo possibile per farci recapitare questo "pacco siderale". 
In questo caso la SDA poteva fare ben poco!
Hanno trovato un corriere speciale, quindi. 
Che ha svolto perfettamente il suo compito.
Cosa di cui lo ringraziamo dal profondo del cuore.
E di cui siamo immensamente grati.
Nonostante tutto.

Stamattina meditazione.
Immagini sorprendenti di deserto messicano e di abiti esotici da cerimonia.
Il futuro è preparato innanzi a noi come una tavola imbandita nel giorno di festa.
Al di là di qualunque facile equivoco.

Nathaniel


venerdì 27 settembre 2013

Chiedi e ti sarà dato



Oggi rifletto sul termine "perdita".
Cosa significhi, a quanti lati della nostra vita possa essere applicata.
E quanto dolore essa comporti, al di là della banalità grammaticale in essa condensata.

Fuori dalla finestra i panni sventolano al sole.
Due piantine sorridono liete ai raggi caldi e accoglienti, per nulla turbate dalla mia tristezza.
Ciò mi conforta: sapere che la natura fa comunque il suo corso nonostante la nostra inadeguatezza è di incentivo per continuare a sperare.

Mi attende un piatto di pastina al burro.
Oggi va così.

Nathaniel

lunedì 23 settembre 2013

Il gatto e la volpe



Il mio non è mai stato un blog di denuncia.
Eppure - come recita un vecchio adagio - "quando ce vò, ce vò."
Di cosa parlo?
Di un bando per la formulazione di una graduatoria presso l'Istituto Musicale pareggiato della Valle d'Aosta.
Lo scandalo?
Nella domanda di ammissione per insegnare una materia musicale (le cattedre in questione sono parecchie) è IMPOSTA LA CONOSCENZA DELLA LINGUA FRANCESE, attestata tramite un esame sostenuto presso la Sovrintendenza agli Studi della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
L'ulteriore scandalo?
Il bando è presente sul sito del MINISTERO ITALIANO che trovate qui di seguito:  http://afam.cineca.it/php5/bandi_td/cerca-bandi_td.php
Cercate, trovate e leggete il PDF in questione.

Ora io mi chiedo: dove si può trovare uno scempio simile se non in una nazione tanto disgraziata come l'Italia?
Con la crisi di lavoro in atto il ministero accetta di pubblicare sul suo sito un bando che è a dir poco uno schiaffo morale per tutti gli italiani che al momento sono disoccupati.
E poi c'è chi ha il coraggio di sostenere che certe cose accadano solo al sud!
A questo punto proporrei al Conservatorio di Palermo di inserire OBBLIGATORIAMENTE la conoscenza del tunisino nel prossimo bando e a quello di Trieste la prova di un esame sostenuto in serbo-croato!
E' importante, oserei dire fondamentale, conoscere le lingue dei paesi limitrofi per svolgere con successo il proprio lavoro.

Vorrei concludere con un laconico NO COMMENT e invece - per questa volta - dirò:
COMMENTATE E DIVULGATE LA NOTIZIA!
Io non sono che una piccola blogger di provincia ma certe "perle" val la pena di farle girare quanto è più possibile.

Buon inizio di settimana a tutti.
Nathaniel

domenica 22 settembre 2013

Quantum



A quanto pare in questa presente incarnazione la noia non sarà mai un mio problema.
E neanche per le persone a me vicine.
Sono 37 anni che rincorro la vita come fa un cane da caccia con una lepre.
Eppure la vita - Sua Signoria - è sempre una zolla d'erba avanti a me, per quanto fiato e determinazione io possa metterci nel tentare di agguantarla.
Cosa significa tutto ciò?
Che come sostengono a buon diritto nel Tao il mutamento è l'essenza dell'evoluzione, sia animica che corporea.
Dalla mia finestra all'ultimo piano vedo valli, alti pini e sprazzi di cielo azzurro.
Dentro casa solo un silenzio d'amore interrotto da Sevcik, sfrigolare di padelle e cicaleccio di una stampante in trasferta.
Non ho di che lamentarmi.
Forse in molti al posto mio lo farebbero, in verità.
Ma nell'ultimo anno ormai sono andata oltre molti dettami imposti dalla società, incluso quello della ricerca della "sicurezza" materiale.
Di sicuro in questa realtà esiste solo ciò che noi siamo nel profondo, ciò che sogniamo, che amiamo, in cui crediamo.
In qualche modo ho costruito il mio presente pur senza rendermene pienamente conto, pur senza esserne completamente consapevole.
Cosa ha contribuito a rendere tutto ciò possibile?
La fede.
Non in Dio, nè il qualche santo o angelo fuori di me.
Bensì quel genere di fede che trasforma ciò che noi vogliamo in un dato di fatto: la fiducia nel fatto che una tale operazione sia possibile.
Noi siamo ingenui, folli e magici creatori del mondo che ci circonda.
Dalla pietra più umile al concetto metafisico più elevato.

 « Se il pensiero è materia, ogni cosa diventa reale; ma invertendo l'equazione - se la materia è pensiero - allora niente è reale. Possono questi concetti essere veri entrambi? 
Può questa equazione funzionare allo stesso modo di "energia uguale massa" ? » 
« Anche il pensiero non produce altra materia, » osserva Lura, 
« nè il pensiero, nè la materia possono provenire dal nulla. » 
« No. Credo di capirlo. Ma il pensiero, per così dire... configura... » 
« Codifica. Il pensiero codifica la materia. » 
« Il che significa? »  Bevo un sorso di vino rosso, notando che mi trema la mano. 
« Quando pensi, cambi potenzialmente le cose. » 

Dal libro di Scarlett Thomas "Che fine ha fatto Mr. Y."


Buona domenica a tutti.
Nathaniel


mercoledì 18 settembre 2013

Il Giardino dell'Eden



"La materia quantica semplicemente non aveva leggi. Nessuno aveva deciso se la luce è onde o particelle, e poi la gente rimase meravigliata nel rendersi conto che è entrambe le cose contemporaneamente. In base alla mia ipotesi, non è una sorpresa scoprire che, a quel livello, l'elettrone è ovunque nello stesso tempo fino a quando tu decidi dove si trova, e quindi cos'è. Questo è coerente con la teoria. La materia va codificata, prima che possa significare qualcosa. E il pensiero è ciò che codifica la materia. Il pensiero decide dove si trova l'elettrone."

Dal libro di Scarlett Thomas "Che fine ha fatto Mr. Y."

PS. Il riferimento al Giardino dell'Eden non è casuale. Se leggerete - e finirete - il libro (che merita assolutamente) capirete a cosa alludo.

Nathaniel