lunedì 31 dicembre 2012

Ready to carry on






I Maya avevano ragione.
In pieno.
E' finita un'Era.
Il fatto che di questo le persone si stiano accorgendo non al di fuori di sé ma dentro la propria Coscienza è ESATTAMENTE quello che i Maya avevano predetto.
Io sto cambiando.
Le persone intorno a me stanno cambiando.
Ed io sono insieme madre e figlia di quel cambiamento.
Cosa ci attende dentro i nostri Cuori? E cosa là fuori?
Ci attende una novella età dell'oro.
Ci attende il miracolo dello Spirito che tramuta e trasmuta la materia.
Ci attende la magia che diviene realtà.

Abbandoniamoci al cambiamento ed esso ci solleverà come un Padre amorevole.
Lasciamo che esso si espanda come un Mare salvifico dentro la nostra Vita, che ne ricopra ogni anfratto e quando le terre riemergeranno scopriremo che sono state benedette e trasmutate in Oro puro.

Il Fiume di tutti i desideri possibili scorre ora nei Cuori di tutti.
Non cercate riparo e troverete voi stessi.

Questo è il mio augurio per questo 2013 nuovo di zecca per ciascuno di voi.
Con tutto il mio Amore.

Nathaniel

domenica 30 dicembre 2012

Giappone addio. Arigato!





Prendere alcune decisioni nella vita richiede coraggio e forza.
Questo è quello che molti credono.
In realtà richiede una buona dose di conoscenza di sé e di ciò che si desidera nella vita.
E anche una buona consapevolezza di ciò che si è vissuto fino ad un dato momento e che non si vuole più rivivere.
Ebbene, in questa fine d'anno so benissimo dove e come sono stata in questi ultimi 36 anni.
E so perfettamente dove e cosa non voglio più essere, vedere e sperimentare.
Non per qualche forma di snobismo o banale egoismo.
Ma solo perchè vale la frase "Già visto, già fatto". E l'Evoluzione ha ragioni che vincono su tutto.
Ho vissuto nella negazione - mia e altrui - per quasi tutta l'esistenza.
Ed è una realtà che non ho più bisogno di sperimentare.
Quindi voglio chiudere questo anno lasciando le spoglie del mio passato in un posto qualunque lungo la strada, perchè ormai quella Francesca non esiste più.
Non esistono più quelle infelicità, quelle insicurezze, quella mancanza di chiarezza, quell'abisso al posto del cuore.
Esse appartengono ad una persona che - di fatto - è scomparsa dalla mia vista. 

Eccomi qui, dunque, pronta per la mia nuova Vita.
Lo sono sotto ogni punto di vista: materiale, emotivo e spirituale.
Lo sono perchè ho lottato per questo risultato. 
Lo sono perchè sono innamorata della Verità e ad Essa non rinuncerò mai.
Lo sono perchè il disvelamento interiore non si può celare, né negare, né dimenticare.
Quando si diventa Luce per se stessi, si diventa Luce per tutti.
Ma la Luce non è per gli occhi di chiunque.
Eppure - nonostante questo - continuerò ad essere Luce.
Perchè a questo compito sono stata chiamata.
E non sarà certo ora che rinuncerò al posto che mi spetta tra i miei Fratelli.

"You can't deny the Truth
I'm the Living Proof".

Addio, Francesca.
Benvenuta Thuth-Frà-Axel-Adwen-Fredreick-Prana-Nathaniel.
Benvenuta.
E buona Vita.
A te e a tutti gli amici che porterai con te lungo la strada.
Possano essi godere della tua compagnia e del tuo Amore per un'Eternità.





A cozy fire to keep You warm




Sto cominciando a farmi paura da sola.
In che senso?
Beh, facilmente spiegato.
Ieri - nel mio very lazy afternoon - guardavo sul pc le offerte cinematografiche sulla piazza torinese.
Un paio di film interessanti li avevo anche scovati ma poi mi sono detta che andare al cinema da sola il 30 dicembre avrebbe fatto un po' troppo Anna Karenina.
E quindi ho archiviato l'idea.
E cosa è accaduto secondo voi?
Ieri sera un amico mi manda il seguente sms: sei tornata a Torino? Che ne dici se domani sera andassimo al cinema???
Vabbè...
Io ormai alzo le mani, come si suol dire.
Facciamo una prova???????
Oggi  mi metto a guardare le foto di una villa a Cannes in riva al mare e stiamo a vedere che succede!!!
:0)
No, non funzionerebbe.
Perchè il mio cuore è "sintonizzato" altrove.
E' sulla frequenza di un cortometraggio barese, di un agente americano che si occupa del mio violino, di un'amica speciale con cui passare il capodanno, della capitale italiana del mosaico, di un camper sperduto tra le campagne del Belgio, di un fratello stellare tra i boschi vicino Parma, di una pala eolica siciliana, di amici di penna (e di blog) da cui ricevo lettere sempre commoventi, di due tortore innamorate che vigilano su di me da quando sono tornata a casa e di tutte le meraviglie che già sono nella mia vita e di tutte quelle che stanno per entrare a farvi parte.

"I wish You Love".
Questo è ciò - che in ultima analisi - mi resta da dire.
O meglio, da cantare.
Perchè ovunque la Vita vada, se noi danziamo con Essa ne saremo inebriati.
Ovunque i Suoi passi ci conducano.

Francesca

PS: Qui ci sono le parole magiche della canzone messa ad inizio post.
      
Goodbye, no use leading with our chins 
This is where our story ends 
Never lovers, ever friends 
Goodbye, let our hearts call it a day 
But before you walk away 
I sincerely want to say 
I wish you bluebirds in the spring 
To give your heart a song to sing 
And then a kiss, but more than this 
I wish you love 
And in july a lemonade 
To cool you in some leafy glade 
I wish you health 
But more than wealth 
I wish you love 

My breaking heart and I agree 
That you and I could never be 
So with my best 
My very best 
I set you free 

I wish you shelter from the storm 
A cozy fire to keep you warm 
But most of all when snowflakes fall 
I wish you love 
But most of all when snowflakes fall 
I wish you love 
I wish you love 
I wish you love, love, love, love, love 
I wish you love

sabato 29 dicembre 2012

Tavolo per uno




Cena da single di fine dicembre:

- birra al malto ghiacciata;
- mezze maniche rigate all'amatriciana;
- gianduiotto di Gobino fatto a mano;
- "The Terminal" in TV.

Ma dico io...
Chi sta meglio di me??????????????????????????'
:0)
Senza considerare che oggi pomeriggio mi sono goduta "Mamma ho perso l'aereo" contemporaneamente all'esecuzione di Keith Jarrett di "Somewhere over the rainbow" alla Scala di Milano.
Che donna fortunata!

Felice serata a tutta l'umanità!
Francesca

venerdì 28 dicembre 2012

Eterno presente





"Mi disse che non dovevo dimenticare nemmeno per un istante che l'uccello della libertà aveva poca pazienza con gli indecisi e quando volava via non tornava più."
Carlos Castaneda - Il potere del silenzio

Ed ecco dunque che son volata via di nuovo.
Per l'ultima volta.
Come faccio a sapere che sarà l'ultima volta?
Lo so e basta.
Per lo scorno di tutti gli infedeli.

Nathaniel


L'alba del 4° giorno



Ci sono aspetti della vita che spesso appaiono misteriosi e oscuri o senza uno scopo preciso.
Ma questo accade solo perchè noi guardiamo agli eventi dell'esistenza con gli occhi di Alice quando si perde nella foresta di Tulgey.
Se avessimo il punto di vista dell'aquila quel senso di costrizione, di soffocamento e di impotenza svanirebbero seduta stante.
L'aquila ha il privilegio di potersi posare su uno spuntone di roccia posto nel punto più alto della montagna e da lì osservare la vita che le scorre innanzi.
Non che essa non faccia parte della vita.
Semplicemente riesce ad osservare il suo fluire come uno spettatore innanzi ad uno spettacolo teatrale.
E proprio come uno spettatore essa rimane priva di paure, dubbi o incertezze sul proprio destino.
L'unica cosa che conserva è la curiosità.
La curiosità per come la "storia" che si dipana sotto i suoi occhi continuerà.
E quando più le sembrerà consono lascerà il suo giaciglio per piombare sulla vita e prendervi parte pienamente, assaporando tutto ciò che le sembrerà più adatto al proprio modo di essere e di volare.
Al di là del giudizio.
Al di là di ogni forma di protezione.
Al di là di vincoli che sa esistere solo per chi cammina sulla terra.

Un'aquila ama incondizionatamente e plana sul mondo quando il cuore la sospinge.
Ma appartiene all'aria.
E lì sempre tornerà.
A sorvolare la vita, figlia e madre della propria stessa incondizionata Libertà.

Adwen

giovedì 27 dicembre 2012

Il Cerchio della Vita



La nebbia è tornata in Val Padana.
Molti interrogativi dovrebbero - da un punto di vista squisitamente razionale - occupare le mie giornate.
Invece il mio Cuore permane tranquillo, colmo di una pace ai più sconosciuta.
Vorrei poter ballare nei boschi a me vicini ma il freddo me lo impedisce.
Ballo dunque dentro casa, senza veli, alla Luce dell'albero che rende la pelle dorata e fa intravedere ali trasparenti tra un riflesso e l'altro.
Inganno della vista?
Potrebbe benissimo essere.
Ma la diatriba per scoprire il "colpevole" non suscita il mio interesse.
Mi accontento di ascoltare il mondo alla frequenza a cui sono ormai abituata.
Anche se i più non vi riescono.

La leggerezza è il premio di chi è entrato nella vita attraverso le porte dell'inferno e - girone dopo girone - si è evoluto fino ad aprire i cancelli del Paradiso.
Come?
Dando fiducia alla propria Anima pur nei momenti più disperati, quei momenti in cui per la mente tutto sembra vacillare e par non essere più in grado di avvertire alcuna Speranza.
Lo Spirito tuttavia ha canali differenti con cui nutrire la Vita. E con cui farsi nutrire.
Lo Spirito sa - come un chiaroveggente - che tutto andrà per il meglio.
Al di là dell'apparenza materica dei fatti.

Oggi sono spogliata del corpo e rivestita di Luce.
Mi si addice e mi conforta.
E reca conforto.

Credo che questa sia davvero la fine di un'Era.
E l'inizio di un nuovo Mondo.
Ma solo per chi sente di volerlo afferrare con tutto se stesso, rinunciando a qualunque altra pretesa.
Rinunciando anche alla propria identità e ai propri "doveri", se sarà necessario.

La Felicità è l'incontro di due Anime che recano in sé la Verità nuda, senza pretese né vergogna.
Due Anime che sono simbolo dell'intero dualismo umano e che superano ogni ostacolo penetrando l'una nell'altra ricreando l'Unità primigenia di tutte le cose.
Un Tao incarnato e sublimato.

Anime, non lo siamo tutti?

Nathaniel




mercoledì 26 dicembre 2012

Nolita (!!!)



Domani preparerò lasagne patate pesto e fagiolini.
Il mio regista mi ha sgridato perchè dalle foto made in Japan ha notato che sono diventata troppo magra!
Prima dell'anteprima del film devo recuperare la mia forma altrimenti sembrerei una vampira anoressica...
Chi vuole unirsi a me per cena sa dove contattarmi.
Si mangia alle 8, tavola apparecchiata vicino all'albero addobbato, candele accese e vino rosso a profusione.
Siamo o no in Piemonte?????
:0)

Adwen

Not(t)e piumate



In Giappone sono quasi le 10 del mattino.
Sarà per questo che - nonostante il letto accogliente e il piumone caldo - ho spalancato gli occhi e non riesco più a dormire.
Dunque mi arrendo all'evidenza.
E scelgo di scrivere.
E penso.
Penso alle scelte difficili che ho compiuto e che molti amici vicini e lontani si apprestano a vivere. E anche a coloro che proprio non sanno quale scelta sia la più giusta, per se stessi e per coloro che amano.
Ed è a loro che - incondizionatamente - invio tutto il mio coraggio, la mia forza e quella Voce senza suono che riluce nei cuori di chi sceglie la Verità. 
A tutti i costi.

Oggi in auto avrò ascoltato questa canzone - per "caso" - almeno 10 volte.
Non credo alle coincidenze.
Ed ho scoperto che corrisponde al vero quello che si dice nel testo: L'Amore è una cosa semplice.
Quando viene e quando va.
Ma noi ci ostiniamo a complicare le cose, ascoltando il nostro ego mentale invece che lo Spirito per cui tutto è sempre chiaro, lampante, trasparente.

Ai miei amici - e a tutti - dedico le parole di Tiziano.
Perchè potrebbero averne bisogno, perchè potrebbero sentirsi meno soli ascoltandole, perchè - a volte -  anche la Verità può essere una cosa semplice.

Francesca




Ho un segreto
Ognuno ne ha sempre uno dentro.
Ognuno lo ha scelto o l'ha spento.
Ognuno volendo e soffrendo
E nutro un dubbio
non sarà mai mai mai inutile
ascoltarne l'eco
consultarlo in segreto
ed è
l'estate che torna
sembrava lontana
o tutto è più triste
oppure resiste
quello sguardo da oltraggio che insinua
Ti verrò a prendere con le mie mani
Sarò quello che non ti aspettavi
Sarò quel vento che ti porti dentro
E quel destino che nessuno ha mai scelto
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso...adesso te lo dimostrerò

Questo sono io
E sono io nell'attimo in cui ho deciso
Che so farti ridere ma mai per caso
Sono io se ritorno e se poi vado
Questa è la mia gente
Sono le mie strade e le mie facce
I ponti che portano a quando ero bambino
Bruciando ricordi
Ed essendo sincero
Rimango presente
Ma non sono come ero
E quella voglia di dirti ridendo
Ti verrò a prendere con le mie mani
Sarò quello che non ti aspettavi
Sarò quel vento che ti porti dentro
E quel destino che nessuno ha mai scelto
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso...adesso te lo dimostrerò
Amore mio, prendi le mie mani ancora e ancora, come chi parte e non saprà mai se ritorna. 

Ricorda, sei meglio di ogni giorno triste, dell'amarezza, di ogni lacrima, della guerra con la tristezza. 

Tu sei il mio cielo.
Si...sei il mio cielo
Ti verrò a prendere con le mie mani
Sarò quello che non ti aspettavi
Sarò quel vento che ti porti dentro
E quel destino che nessuno ha mai scelto
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso...adesso te lo dimostrerò.

martedì 25 dicembre 2012

Way back







E così, infine, siamo tornati.
Con il cuore gonfio d'Amore, di coraggio e di emozione.
E con una stanchezza pari solo al dispiacere provato innanzi allo scioglimento della bella compagnia.
Ognuno di noi è andato per la propria strada.
Ma personalmente tengo viva la Speranza di poterci ritrovare presto tutti insieme.
Forse per suonare, forse per festeggiare qualche inatteso lieto evento.   
O forse solo per il piacere di riabbracciarsi, senza uno scopo preciso.

L'oscurità sta calando sulla mia dimora chierese.
La solitudine e il silenzio sono intorno a me quali compagni fedeli e rassicuranti.
Viaggiare verso casa la mattina di Natale è stato come essere immersi in un sogno senza Tempo. Dopo troppo asfalto e sfavillanti luci al neon sono finalmente circondata da prati e alberi che profumano di memorie antiche (e perchè no? Anche di muschio).

Tuttavia - nonostante la pace che regna fuori e dentro me - senza un attimo di esitazione baratterei l'odierna tranquillità per riavere un giorno, anche un singolo momento da condividere ancora tutti insieme.
Chi ha vissuto simili esperienze mi comprenderà.
I legami che si creano sono talmente forti - e spesso inspiegabili - da provocare una vera e propria onda d'urto quando la necessità della vita incalzante li recide, pur se temporaneamente.

Dedico dunque questa giornata di Natale ai miei compagni di viaggio, d'arte e di Bellezze intraducibili.
Lo faccio in silenzio - per non disturbarli troppo con la mia voce tonante.
Lo faccio con le mani piene di gratitudine e lo Spirito colmo di felicità futura da condividere ancora insieme.
Vi voglio Bene.

La vostra "Prana"
:0)

PS: Ringrazio Mr. Puccettone per la foto di copertina!!!



sabato 22 dicembre 2012

Il blu del mistero



Non ho mai avuto una vita facile.
E forse di questo mi sono sempre lamentata eccessivamente.
Però ora vorrei vivere una vita semplice.
Non essere più dilaniata dalla "vista" che posseggono coloro che sanno le cose al di là dell'apparenza.
Al di là della forma.
"Vedere" l'essenza del mondo è un peso troppo grande per una piccola Anima come la mia.
E' un peso enorme.
Che porto da sempre, da secoli ormai.
E non posso liberarmene, non posso chiudere gli occhi, non posso fingere.
Non c'è modo di fuggire da se stessi.

E non c'è rifugio abbastanza sicuro in cui ripararsi, né un luogo sufficientemente lontano.
La Vita è sempre manifesta.
Ed io sono manifesta con Essa.

Nel Bene e nel male.
Francesca



Secret files




Quanto è lecito - per godere di un momento di esaltazione autoreferenziale - mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi?
Il dolore è figlio dell'ego.
Oggi ne ho avuto riprova più che mai.
Senza l'ego - e i fantasmi che si porta dietro - saremmo una costante Luce per noi stessi e per gli altri.
Ma per crescere bisogna continuare a cadere: questa è una lezione a cui non si può sfuggire.

Personalmente continuo a farlo.
E ginocchia rotte o no, continuo a rialzarmi, come un gladiatore nell'arena.
Ne va della mia sopravvivenza.
La sopravvivenza del vero Sé, quello al di là degli ottusi veli di una personalità incentrata - per sua propria dinamica esistenziale - esclusivamente su se stessa.
Tuttavia è difficile abbandonare quella parte di sé.
Essa sembra rappresentare la nostra identità e ci par di pensare che senza di essa saremmo come morti.

Oggi ho ricordato il passato.
Ho pianto per quel passato.
Pensando di ritrovarmi a vivere nel presente quel passato vissuto tante e tante volte.
Ma era solo un sogno, un'illusione.
Il passato è morto, come lo sono i miei fantasmi.
Di fatto è l'ego che ci trascina verso la ruota del criceto per farci vivere cose differenti come fossero sempre uguali.
Per averci in pugno, per poterci minacciare e ricattare.

La Vita è un fiume, invece.
Ed ogni sasso, ogni ansa, ogni molecola d'acqua - sebbene l'apparenza dica il contrario - sono diverse le une dalle altre. Sempre.

Val la pena - dunque - di continuare a nuotare.
Francesca

PS: il video inserito non è un'idea autoctona ma mi è stato suggerito. La benevolenza con cui Bernstein guarda il bambino è disarmante!!!

venerdì 21 dicembre 2012

Rum Casusu





Dopo circa 6 ore di autobus siamo giunti a Nagoya.
Il gruppo si prepara ad uscire per una passeggiata di fine pomeriggio.
Personalmente ho deciso di "passare la mano".
Opterò per una doccia e del sano relax sull'ennesimo letto d'albergo.
Se ne avessi l'opportunità andrei volentieri a nuotare.
Ma ciò non è possibile, quindi archivierò l'idea.
Al momento sono le 16:46 qui dall'altro lato del Pacifico.
Ci sono molte cose che dovrei fare.
E la maggior parte di esse non si possono scrivere in un blog.
Tuttavia i malpensanti dovranno presto ricredersi: non è certo "quel genere" di cose.
Semmai l'esatto opposto.
Che è comunque indicibile ed inspiegabile.

Città piena di grattacieli, questa, come tutte le altre.
Ma qui c'è qualcosa di particolare che mi ricorda un sogno fatto di recente in perfetta sincronicità con mia madre: stesso soggetto, stessa notte, stessi "strani fenomeni notturni".
Aspetterò che scenda l'oscurità e mi metterò a guardare il Cielo..

Ora non ho più altro da fare.
Il mio Cuore è in Pace, completamente vinto da un'Accettazione colma d'Amore.
Qualsiasi cosa sarà, sarà per il meglio.

"A volte quando si perde, si vince".
Il Tempo ha fatto il suo corso.
Ed io con Esso mi fermo per ripartire da uno scalino più in alto.
Sicura come mai prima d'ora della profonda giustezza di ogni singolo pensiero, azione ed esperienza avuta nella mia Vita.
Come preparazione a ciò che sono divenuta e a ciò che diventerò.
Sono qui per proteggere e servire; e a questo compito intendo attenermi.
Chi, cosa e come si vedrà al momento opportuno.

Quello cui assistiamo oggi è l'inizio del Ballo delle Stelle.
Balliamo con Esse e ce ne saranno grate.
Per i secoli a venire.

Adwen

giovedì 20 dicembre 2012

Il Sole! Andiamo....





Se oggi fosse l'ultimo giorno sulla Terra, cosa desidererebbe il Vostro Cuore?
A quali aneliti darebbe spazio?
A quali sogni?
E se sapeste che tutti quei sogni meravigliosi potrebbero da domani diventare reali, che cosa sognereste?
Cosa sognereste senza essere gravati dai sensi di colpa, dal peso di affanni antichi e da aspettative per un futuro che non verrà mai?
Se aveste solo oggi - e nulla più di oggi - da vivere, come batterebbe il Vostro Cuore?
Per cosa?
E per chi?
A chi regalereste la Vostra Anima sapendo che verrebbe custodita per sempre, senza essere più sgualcita, mai più?

Come sarebbe il Vostro 20 dicembre se domani doveste svegliarvi nell'Eternità della Luce, sapendo che tutti - come Voi - godrebbero della medesima possibilità di scelta, della stessa felicità trasparente?
In quali occhi vorreste guardare appena svegli?
E nel Cuore di chi trovare un rifugio e di chi essere a Vostra volta rifugio?

Spero che tutti Voi possiate trovare risposta a queste semplici domande.
E sappiate che - qualora non doveste trovare occhi in cui specchiarVi - il mio cuore è grande abbastanza da contenere chiunque avesse bisogno di un riparo e di quel calore necessario alla Vita.

L'Amore arriva sul cavallo della Rivelazione.
E noi tutti cavalcheremo con Esso. 
Ognuno stretto all'Altro, Suo pari.

Adwen.

mercoledì 19 dicembre 2012

Risonanza celeste



The truth is that you already are, what you are seeking. ~ ♥ Adyashanti ♥ ~




L'Amore è una faccenda piuttosto misteriosa.
Quando si manifesta in assoluta gratuità e dolcemente - per tramite di Esso - si diventa capaci di abbandonare ogni attaccamento alla propria convenienza, accade una sorta di Miracolo inatteso: ci si sente sbalzare fuori dal proprio singolo Asse spazio-temporale per essere inglobati in un Universo rigoglioso, denso di percezioni e sfumature, colori e linguaggi sconosciuti.
Una Sinfonia madida di intrecci e meraviglie.
Oggi durante il concerto ho perduto me stessa e incontrato l'Infinito.
La mia vera Casa.

Dovrei ringraziare chi ha permesso che questo accadesse.
Ma sono cose queste - sulla Terra - che non si possono fare.
Non con gli abiti che ci portiamo dietro.

Non ancora.
Adwen


Zampe veloci



Il bello della Verità è che trova i sistemi più bizzarri per potersi manifestare.
La sofferenza è uno dei Suoi veicoli prediletti.
Ma solo perchè noi umani sappiamo essere dei gran testoni!
Ed in certi frangenti esclusivamente le scosse telluriche sanno rimetterci in carreggiata.

Non sostengo certo che il dolore sia necessario vita natural durante.
Ma a tratti sì.
Perchè fa spalancare porte con cardini talmente arrugginiti che senza quell'impulso violento sarebbero rimaste chiuse.

Il mio futuro è come il tunnel in cui cadde Alice per seguire il Bianconiglio: fatto di magici orologi senza Tempo e di specchi che riflettono un'immagine capovolta, di libri e lampade da tavolo e di un pavimento su cui planare a testa in giù, per continuare a cercare. 



Francesca

martedì 18 dicembre 2012

Broken



Non è mai facile essere coerenti con se stessi, con i propri principi e la propria follia.
Ma bisogna saper lasciare andare la Vita dove vuole.
Sia la Sua meta lontana o vicina a noi.
Ho combattuto troppe volte per avere quello che la Vita sembrava non volermi dare.
Ora non voglio combattere più.
Sono arresa al Suo volere.
Se questo è ciò che la Vita mi sta chiedendo, risponderò con un tacito assenso.

Soffrirò.
Come sempre si soffre quando non si comprende.
Ma anche questo Vento dovrà passare.

E passerà.
Su questo non vi sono mai stati dubbi.

Adwen

lunedì 17 dicembre 2012

Di bianco vestita



E' tardi.
Appuntamento alle 11 nella hall dell'albergo per andare a vedere i giardini imperiali di Tokyo ed io devo ancora lavarmi i denti e assumere sembianze umane.
Stanotte ho sognato di trasformarmi in un leone.
E di cantare verso le stelle come un elfo.
A chi volesse suggerire che forse l'alcool mi fa male mi permetto di far notare che ieri sera sono andata a dormire sobria.
Oddio, abbastanza almeno!
:0)
Non so cosa accadrà nelle prossime ore.
So solo che oggi devo comprare una candela.
E abbracciare tutti coloro che conosco, che ho conosciuto e che sono vicini e lontani.

Un senso ineluttabile di cambiamento mi pervade.
Come è per il bozzolo che sta per trasformarsi in farfalla, presumo.
Tuttavia non v'è tristezza in esso, ma solo levità.
Una irrefrenabile levità e gioia.

Amo il Mondo, questa mattina.
Con tutte le mie debolezze ed imperfezioni.
Con i dolori che ho provocato e la gioia che ho regalato.
Con la memoria che ormai non ha più bisogno di restare.

Oggi si vola.
E' davvero un gran giorno per farsi spuntare le ali.

Adwen


venerdì 14 dicembre 2012

Achkmatah



E così siamo giunti a Tokyo.
Chilometro dopo chilometro.

E Makata - da me così distante - ha iniziato a danzare la danza del Domani.
In attesa di incontrarmi. In attesa del mio abbraccio.
In attesa di completare il suo - e il mio - puzzle.

Vorrei abbracciare il Mondo intero se le mie braccia fossero lunghe quanto basta per contenerlo tutto.
Gea sa che nel mio Cuore c'è Amore bastevole da regalare a tutti gli uomini, senza distinzione alcuna.
Il mio compito terreno sta per concludersi.
Un nuovo Lavoro, più consono alla mia Natura, sta per cominciare.

Il Tempo è venuto.
Il Tempo di raccogliere i nodi, sciogliere gli indugi e tornare a volare.

Volate con me, Figli di Era!
Voi che avete l'Anima dorata, lucente di un Sole inconoscibile su molte altre galassie.
Il vostro momento è venuto: la Libertà chiama a gran voce ciascuno di voi.
E ciascuno di voi dovrà scegliere se cantare la Sua strofa o rimanere muto.
Oggi e per sempre.

Adwen






giovedì 13 dicembre 2012

Par-bleu



Non manca poi molto al momento in cui tutti saremo ciò che siamo al di là dell'apparenza.
Al momento in cui ciascuno di noi deporrà le vesti e indosserà la Verità.

E coloro che negano questa possibilità o non la desiderano?
Per loro il velo di Maya rimarrà ciò che è.
Fitto e denso come una foresta di notte.

Oggi ho danzato nell'Acqua. E per l'Acqua.
E per tutta la Terra.
E per tutti coloro che - di quella danza - possono sentire il Suono.

E' la Magia che trasforma il corpo in Luce.
La Magia di essere ciò che si è, nel momento preciso in cui ci si abbandona al proprio destino.

Adwen

PS: L'immagine è dedicata a Giacomo e alla sua frase nella mail che ho ricevuto questa notte. 
      Sì, Giacomo, credo che tu abbia ragione!

mercoledì 12 dicembre 2012

Radici di Cielo



E' l'una di notte al di là del Pacifico.
Dalla mia finestra d'albergo si vedono le luci uscire dai grattacieli di Hamamatsu.
In città, a parte la sede della Suzuki, sembra ci sia poco di cui godere.
Avrò così più tempo per dormire e scrivere agli amici vecchi e nuovi, vicini e lontani.
L'Optalidon continua a farmi compagnia, insieme all'inseparabile gufo.
Ma tra i digiuni forzati e le ore quotidiane di viaggio non posso pretendere molto di più.
Mi ritengo fortunata tuttavia: sembra che la Verità riesca a trovarmi anche se il mio recapito cambia di continuo da un albergo all'altro del Giappone. 
Evidentemente gode del lusso di una corsia preferenziale.
Sarà una notte di pace.
E di magiche parole d'Amore.

Adwen.



martedì 11 dicembre 2012

Il piccolo principe



Il mio cuore dolente 
si trascina nel Vento
in attesa che Esso mostri
il vero volto del Fato.
Una volta per sempre.

Ora basta con i giochi, gli scherzi e la pazienza ostinata e incompresa.
Ora è Tempo di chiarezza.
Ora è il Tempo della Verità.

Francesca 

Sovranità leonina




"Non conosciamo mai la nostra altezza 
finchè non ci chiamano ad alzarci.
E se siamo fedeli alla missione
tocca il cielo la nostra statura.

L'eroismo che allora recitiamo
sarebbe di ogni giorno,
se noi stessi la schiena non curvassimo,
per la paura di essere dei re."

Emily Dickinson 

GRAZIE A VINCENZO PER LA POESIA E LA FOTO.
LE PUBBLICO ENTRAMBE COME DONO PER L'UMANITA' 
E LA SUA MAGNIFICA ASCESA VERSO LA LUCE.

Adwen


lunedì 10 dicembre 2012

From Italy



DEDICATO AD ANNA, CON MILLE AROMATICI GRAZIE 

"La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori."

Matsuo Bashõ





Piramidi di nuvole



Come si può definire l'indefinibile?
Quell'infinitesimale attimo che trascorre tra la formulazione di un pensiero nebuloso e la sua messa a fuoco?
E come si può - infine - abbracciare l'indefinibile?
L'indefinito è infinito, è il Regno di Tutte le Cose Essenti e Non Essenti.
E' la nostra stessa natura, se solo riuscissimo ad accorgercene.
Quella natura che raccoglie in sé ogni conflitto per andar oltre, per essere condensazione dell'intento e del gesto nel medesimo istante.
Abbracciare l'indefinibile è dunque abbracciare l'Uomo che si è fatto infinito, travalicando i limiti materici imposti dalla nostra "realtà".
Una volta riusciti in un simile compito quel che viene dopo è solo accettazione.
Accettazione piena d'Amore per la Libertà altrui, quand'anche Essa si riveli al primo approccio per noi dolorosa.
Accettare il dolore è accettare di andare oltre il dolore.
E' ampliare la propria visione verso un mondo a cui apparteniamo di diritto, se solo avessimo occhi per vederlo.

Stamattina nevicava.
I templi sotto la neve a Kyoto, col profumo di incenso e i monaci che recitavano i sutra erano ciò che non mi aspettavo. 
Le cose migliori della vita giungono sempre inattese.
Come scoprire di suonare insieme ad un esperto di bio-energetica, ad una coppia di fratelli praticanti il Tai Chi e ad un medium.
Il prossimo che viene a parlarmi di "caso" lo denuncio!
:0)



Adwen



domenica 9 dicembre 2012

Da Kyoto con furore



Pensavate che in Giappone non si potesse far altro che bere the verde e praticare la meditazione zazen?
Ebbene, lo pensavo anche io.
MA MI SBAGLIAVO DI GROSSO.
E stasera ne ho avuto una più che degna dimostrazione.

Con l'intero gruppo di musicanti pazzi stasera - dopo il secondo concerto made in Japan - siamo andati alla ricerca di un sushi bar nel centro di Kyoto.
Già spostarsi dall'albergo è stata un'impresa: la cartina delle linee metropolitane somigliava più ad una mappa del tesoro azteco che ad una normale illustrazione a muro del percorso dei treni. Risultato: 40 minuti per capire in quale direzione dovessimo andare, quale metro dovessimo prendere, in quale punto dovessimo cambiare treno e come si acquistasse il biglietto (che anche quello sembra facile, ma con ideogrammi giapponesi ovunque vi sfido io.....).
Sorpassato il primo ostacolo con l'aiuto di un autoctono che in una specie di inglese nipponico ci ha aiutati mosso da pietade indicandoci con il dito la linea da seguire, saliamo sulla prima metro per percorrere la folle distanza di ben 2 fermate.
Una volta scesi avremmo dovuto prendere il secondo treno.
Ma dato che nessuno riusciva a capire come, quando, perchè e di che colore fosse la linea incriminata ci siamo arresi, decidendo di percorrere la strada restante a piedi.
Unico problema: il freddo mortale delle strade in superficie nonché la distanza da coprire che - misurata a suon di rotaie - sembrava tutta un'altra storia.
Risultato: visualizzate un branco di famelici yeti che si aggira tra le vie cittadine alla ricerca disperata di un posto dove nutrirsi mentre con sciarpe, cappelli e cappotti si copre qualunque parte non sia ancora sotterrata da strati di lana e affini e avrete un'idea VAGA della situazione.
Dopo non so quanta strada (ed io stasera per l'occasione avevo messo i tacchi, ovviamente!!!) arriviamo nella "zona calda" dei sushi bar. E ci mettiamo a scorrazzare per le vie alla ricerca di un posticino grande abbastanza da contenerci tutti ed economico quanto basta per farci rimanere in tasca i soldi sufficienti per il resto della tournée.
Dopo circa un'ora di pellegrinaggio eravamo al punto di partenza e io sapevo - come so sempre certe cose con lauto e glorioso anticipo - che stasera non saremmo potuti scampare al Mc Donald di turno.
La compagnia dell'anello a questo punto della vicenda si divide per la prima volta: tre di noi decidono senza maggior indugio di dirigersi verso i Mc Nuggets fumanti situati proprio sul marciapiede di fronte mentre il restante gruppo prosegue imperterrito nella ricerca di un ristorante. 
Ci si rincontra un'ora dopo, sempre nel mezzo della strada che nel frattempo è diventata una specie di ghiacciaia a cielo aperto.
Inizio a maledire i fuseaux di cotone che ho indossato prima di uscire e continuo a stramaledire gli stivali col tacco che ormai assomigliano ad una vera tortura cinese.
Ma ormai sono in ballo e mi tocca ballare.
Riunito il gruppo si pone il secondo sacro dilemma della serata: chi torna in albergo? E chi resta per il bicchiere della staffa? "Ognun per sé e Dio per tutti".
Personalmente decido di unirmi al gruppo degli uomini (unica donna tra 7 maschioni) e dopo breve consultazione ritorniamo sui passi già percorsi in precedenza, questa volta alla ricerca di un Pub.
Il primo che troviamo è "sarado": a mezzanotte qui durante la settimana quasi tutti chiudono bottega.
Il secondo che scoviamo aperto appartiene ad un brasiliano.
E qui parte la leggenda.
Noi seduti ad un tavolo che trangugiamo birra discorrendo di argomenti ameni di cui vi risparmio ogni dettaglio e poi... un lui indefinito - ma sicuramente non etero - e una lei russa - e di facili costumi - che si siedono di prepotenza accanto ad uno dei nostri compagni. Lei guarda ogni uomo seduto al tavolo con una cupidigia famelica, quasi fosse un vampiro che non tocca una goccia di sangue da una settimana. Lui fa lo stesso, ma con occhi più melliflui.
L'essere più fortunato al tavolo?
Ma io, ovviamente: nessuno attentava alla mia virtù e nel frattempo potevo ribaltarmi sul tavolo dalle risate guardando cosa stesse accadendo intorno a me.
L'apice della serata è stato toccato - o almeno così pensavo - quando l'ambigua coppia si è fatta recapitare sul nostro tavolo un narghilè e ha cominciato ad allungare le mani sulle cosce dei malcapitati a loro più prossimi.
Di scatto c'è stato un appello silenzioso generale e siamo balzati tutti in piedi con una repentina mossa felina: io totalmente vinta dall'incredulità che a momenti non riuscivo a reggermi in piedi dalle risate e i miei commensali che si dirigevano lesti verso l'uscita, mentre la russa mandava baci e abbracci a tutti avvolta da una camicetta sexy semi trasparente stile Bridget Jones.
Arrivati sulla strada principale, la compagnia si divide di nuovo: alcuni dei più coraggiosi decidono di rimanere in città per il secondo bicchiere della staffa. Ma 5 di noi hanno già programmato di tornare in albergo. 
Ora, trovare un taxi a Kyoto che porti 5 persone già non è facile.
Ma trovare un taxi che porti 5 persone fra cui ce ne sono 2 di stazza considerevole è quasi miracoloso.
Ebbene, baciati dalla Dea bendata, troviamo il nostro miracolo: un taxi con 2 posti davanti e 3 dietro.
Ma secondo voi, chi sale davanti?
I più magrolini del gruppo o i due cerberi di cui si parlava sopra?
Ma ovviamente i due bestioni! Che a momenti non riuscivano nemmeno a chiudere la portiera e temevano ad ogni curva di essere scaraventati sull'asfalto come palle da biliardo.
Con noi dietro che - a momenti - finivamo in ospedale per coliche da risata prolungata. 
Senza considerare il fatto che sembravamo viaggiare sulla Puff-mobile, dato che il malcapitato autista giapponese sarà stato alto un metro e 40 scarso e la sua testa arrivava sì e no all'altezza delle spalle del nostro violinista gladiatore.
In alcuni momenti mi è passata davanti tutta la vita e ho seriamente pensato che non ce l'avrei fatta a sopravvivere. Sembrava di essere finiti in un film di Mel Brooks.
Roba da far attorcigliare le budella.
E invece eccomi qui.
Dopo una serata "very very" giapponese e una stanchezza atavica nelle ossa.
Vado a dormire.
Anche se dubito seriamente che riuscirò a prendere sonno dopo un'avventura del genere!
Buonanotte a tutti.
E una raccomandazione: se vi venisse mai l'idea di venire Kyoto, evitate i pub brasiliani. 
Potreste fare bruttissimi incontri!
:0)

Francesca